Lettere - Come estirpare l'ailanto nel nostro Carso

Lettere - Come estirpare l'ailanto nel nostro Carso

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Lettere - Come estirpare l'ailanto nel nostro Carso

Di Renato Antonini • Pubblicato il 05 Set 2022
Copertina per Lettere - Come estirpare l'ailanto nel nostro Carso

Ci scrive Renato Antonini su un tema di attualità, ovvero la proliferazione dell'ailanto nel Carso. Alcuni consigli.

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L'Ailanto, pianta infestante importata nella seconda metà del 700 dall'Asia orientale, è detta anche albero del paradiso, ma di fatto è l'albero dell'inferno per le piante autoctone del nostro Carso, un vero pericolo per la biodiversità. Si sviluppa assai rapidamente in altezza, costituendo grandi agglomerati che con la loro ombra impediscono lo sviluppo delle piante sottostanti, alle quali rilascia anche sostanze tossiche mortali. Si diffonde molto rapidamente sia attraverso i semi alati di cui sono dotati gli ailanti femmine (per pianta sviluppata 350.000 semi) sia per rizomi al di sotto del terreno (come le canne). In questo periodo, più esattamente da metà agosto a metà settembre, c'è la fioritura dei semi, che poi si spargeranno all'intorno della pianta ma anche lontano da essa trasportati dal vento. Dunque, ora è il momento cruciale al fine di limitare la diffusione della mala pianta, per la raccolta dei semi: questi vanno raccolti in sacchi di plastica ben chiusi per buttarli nel secco residuo, per venir successivamente bruciati. Si sottolinea che essendo una pianta alloctona invasiva non servono autorizzazioni per rimuoverla, anzi le autorità forestali invitano caldamente i cittadini ad intervenire e farsi parte attiva.

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