Lettere - Dove stiamo andando?

Lettere - Dove stiamo andando?

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Lettere - Dove stiamo andando?

Di Emanuele Pensabene • Pubblicato il 17 Ott 2022
Copertina per Lettere - Dove stiamo andando?

Si tratta di una lettera sul tema dei ricongiungimenti familiari. Un tema molto attuale e 'scottante' in quanto proprio da Monfalcone.

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Ci scrive il nostro lettore Emanuele Pensabene da Monfalcone. Si tratta di una lettera sul tema dei ricongiungimenti familiari. Un tema molto attuale e “scottante” in quanto proprio da Monfalcone, nelle scorse settimane, per iniziativa del sindaco Annamaria Cisint, è partita una riflessione - che nella pratica è un invito - per modificare la legge sui ricongiungimenti familiari delle famiglie straniere. La città di Monfalcone, diverrebbe un caso nazionale dal quale anche il nuovo esecutivo di centrodestra potrebbe partire se dovessero essere accolte le proposte che verranno portate avanti dai territori regionali. Intanto, nel mese di settembre, lo stimolo, dopo essere partito proprio dalla realtà monfalconese, è stato dato dai consiglieri regionali della Lega del Fvg. 

Salvatore Ferrara.

“DOVE STIAMO ANDANDO” di Emanuele Pensabene

Il mondo stava andando a rotoli. Il Papa buono, Giovanni XXIII aveva chiamato a Roma tutta la Chiesa per ripensare il modo di lavorare nella vigna del Signore. Da quell'interrogarci, nasceva la consapevolezza, che anche chi viveva nel terzo mondo era nostro fratello e che, se era indigente, si doveva condividere con lui la nostra esistenza. Noi giovani della parrocchia di San Nicolò di Monfalcone, da questa spinta missionaria allestimmo nella piazza di Monfalcone, sull'allora biscotto, con il permesso dell'autorità, una tenda da campo militare per sensibilizzare la popolazione di Monfalcone sul tema della pace, del disarmo e dell'aiuto anche economico alle popolazioni indigenti dell'Africa. Quei giovani, pochi oggi quelli ancora viventi, testimoni della carità cristiana, inorridiscono alle parole, profuse nella VI commissione del consiglio regionale del Fvg. Mi riferisco alla proposta della Lega della nostra regione di modificare a livello nazionale la legge che riguarda il ricongiungimento familiare per lo straniero. Si tratta dello stesso partito che considera dei “parassitari” i 9mila stranieri di Monfalcone

Come è cambiata Monfalcone, quanti sedicenti cristiani pensano al proprio tenore di vita e su questo tutto deve rientrare. La condivisione è vocabolo sostituito con l'ordine e la produttività. Le nostre famiglie di allora erano composte di due o più figli - quella dello scrivente era di cinque persone - e si viveva con il solo stipendio del capofamiglia che lavorava presso il cantiere navale. Non si aveva tutta l'agiatezza, anche superflua di oggi, ma si viveva decorosamente. Anche allora esisteva l' “onarmo” e la mensa per i poveri al santuario della Beata Vergine della Marcelliana, ma, mai e poi mai, si era arrivati al solo pensare di dividere la famiglia, anche se per allontanare i gruppi famigliari – quelli poveri - dal centro benestante, si erano costruiti e assegnati degli alloggi popolari nei rioni periferici. Ora però mi sembra che si voglia dividere la prima cellula della società, per solo, far ritornare i conti. Tutti lo sanno e troppe parole sono state spese sulla causa del degrado che stiamo vivendo a Monfalcone.

Il basso reddito pro-capite e le paghe basse che vengono retribuite per sostenere la nostra economia redditizia per pochi. Ora non serve un altro Concilio e un movimento di massa. Se ci reputiamo cristiani cattolici bastano e avanzano le parole accorate che ci rivolge ogni giorno Papa Francesco che ci invita a rimetterci in cammino quali operai nella vigna del Signore. Solo così si concretizzerà una società solidale e dove tutti avranno la stessa dignità. 


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