LETTERE - Bilinguismo a Ronchi dei Legionari: una finta specialità?

LETTERE - Bilinguismo a Ronchi dei Legionari: una finta specialità?

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LETTERE - Bilinguismo a Ronchi dei Legionari: una finta specialità?

Di Renato Antonini • Pubblicato il 08 Ago 2022
Copertina per LETTERE - Bilinguismo a Ronchi dei Legionari: una finta specialità?

«Ronchi inserita nei comuni con minoranze linguistiche nel 2007 ma a Ronchi dei Legionari i cartelli bilingui in italiano e sloveno sono stati installati già nell'ottobre 2006».

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Le leggi di riferimento per la tutela delle minoranze linguistiche sono la 482 del 1999 e la n.38 del 2001. Entrambe affermano che condizione per la tutela di una minoranza linguistica, storicamente presente nel territorio, è necessario che sia favorevole all'introduzione delle forme di tutela almeno il 30% del Consiglio Comunale oppure il 15% della popolazione iscritta nelle liste elettorali e residente nel territorio; quindi anche se non viene detto chiaramente nella legge, si presume che la presenza di una minoranza linguistica del 15% sia da ritenere una consistenza numerica tale da richiederne la tutela. Dal punto di vista storico si riporta che nell'anno 1857 il censimento austriaco indica per Ronchi (così si chiamava allora) una popolazione italiana di 1686 unità, per Vermegliano 772; per entrambi la popolazione di lingua slovena era 0 (zero). Nel 1910 il censimento austriaco riporta per Ronchi una popolazione di lingua italiana di 2233 unità e 3 di lingua slovena, per Vermegliano 1109 di lingua italiana e 37 di lingua slovena.

Poiché è molto difficile avere indicazioni sul numero di ronchigini di origine e lingua slovena in tempi attuali si fa riferimento ai risultati elettorali della lista slovena in Ronchi dei Legionari nel corso degli anni. Ebbene, a partire dal 1948 fino al 2003 il numero massimo di voti della lista slovena indipendentemente dal tipo di consultazione è stato di 93 voti pari all'1,3% nelle provinciali del 1978 (7595 votanti). Sono numeri molto modesti e tali da escludere la presenza di una comunità. Riporto alcune date significative ed importanti, ma in genere non citate nella storia di Ronchi dei Legionari: anno 1979, istituzione a Vermegliano della scuola materna slovena; anno 1981, avviamento della prima elementare slovena a Vermegliano; anno 1987, fondazione della Associazione slovena Jadro (con sede a Vermegliano e con il compito “fondamentale di sostenere l'asilo e la scuola elementare slovena nel rione di Vermegliano, che stentavano a mettere solide radici”); anno 2006, installazione a Ronchi dei Legionari di cartelli stradali bilingui in italiano e sloveno.

La legge 38/2001 prevede che il territorio, in cui la minoranza linguistica sia storicamente presente, per essere considerato bilingue ed in esso la legge in argomento sia resa vigente, debba essere inserito in una tabella approvata dal Comitato Istituzionale Paritetico. Il Comitato suddetto nella sua riunione del 16 giugno 2007 aveva inserito nella tabella fra gli altri anche Ronchi dei legionari. Ma a Ronchi dei Legionari i cartelli bilingui in italiano e sloveno sono stati installati già nell'ottobre 2006, suscitando fra le altre anche le proteste di cittadini di origine slovena.

Quindi il comune di Ronchi dei Legionari ha contravvenuto alla legge italiana che impone l'uso della lingua italiana nella segnaletica se non previsto differentemente. Ma come abbiamo visto il comune di Ronchi dei Legionari è stato inserito nella tabella prescritta dalla legge 38/2001 appena il 16 giugno 2007. Inoltre il Comune di Ronchi dei Legionari ha contravvenuto alla stessa legge di tutela adottandone misure di tutela prima ancora di averne facoltà. Inoltre, il giorno 25 settembre 2007 in sede di audizione presso il Comitato Paritetico Istituzionale il vicesindaco del Comune di Ronchi dei Legionari ebbe a dire che “con i fondi della legge 482/99 è stata apposta la cartellonistica bilingue di delimitazione della zona centrale del paese”, così dicendo confermò di aver infranto la legge precedente che dispone l'impiego di fondi per le disposizioni della lingua parlata e scritta come attività d'insegnamento, l'uso della lingua per i membri dei consigli comunali o altri organi, la traduzione nella lingua protetta in questi enti ecc. Nulla viene detto a proposito di insegne e cartellonistica bilingui che rientrano invece nella legge 38/2001.

La Regione Friuli Venezia Giulia, regione speciale, non aveva proprio bisogno di questa finta specialità! 


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