LA LETTERA
Amianto, le associazioni attaccano la politica: «Regalate preziose risorse a chi ha causato lutti»
L'associazione monfalconese assieme alla Cgil di Gorizia e alla Fondazione Bepi Ferro criticano il decreto interministeriale del 5 dicembre sul Fondo Amianto.
Ci scrivono la Cgil di Gorizia e l’associazione “Ubaldo Spanghero” di Monfalcone congiuntamente alla Fondazione “Bepi Ferro” di Padova. Gli scriventi esprimono la loro contrarietà a quanto previsto dal decreto interministeriale del 5 dicembre 2023 firmato dai ministri dell’economia e del lavoro. Attraverso questo provvedimento, per gli autori della missiva, è stata commessa «una indecorosa azione di supporto finanziario ad una società colpevole, anziché rafforzare la dotazione economica del Fondo Vittime dell’Amianto». S.F.
Con la Circolare Inail del 29 dicembre 2023, impropriamente intitolata “Fondo vittime amianto”, ma in realtà priva di alcuna concreta utilità per le “vittime-amianto”, come si dirà, si sono finalizzate le norme contenute nell’articolo 24, comma secondo, del Decreto Legge numero 34 del 30 marzo 2023 - convertito nella Legge 56 del 23 maggio 2023, nonché nel Decreto Interministeriale 5 dicembre 2023, norme ben definibili come “ad personam” o, se si preferisce, “ad aziendam”, che comportano un beneficio fino a 20 milioni di euro a favore sostanzialmente di una sola società, identificabile in Fincantieri Spa, già condannata nelle persone dei suoi dirigenti in sede penale, ed ancor più frequentemente in sede civile da vari giudici della penisola (con sentenze passate in giudicato) per aver causato la malattia e la morte di una impressionante serie di lavoratori per l’utilizzo improprio di amianto.
Il meccanismo introdotto dalla normativa sopra richiamata apparentemente è destinato ai lavoratori addetti “ai cantieri navali” o, in caso di loro decesso, ai loro eredi. In realtà, ne sono beneficiari solo coloro che hanno già ottenuto, alla data del 31 dicembre 2023, risarcimenti del danno in virtù di sentenze della magistratura esecutive, o di conciliazioni giudiziali - elemento, questo, non previsto nella legge istitutiva, ma introdotto solo nel decreto interministeriale del 5 dicembre 2023 - ma – alla verifica dei fatti – questi ultimi risultano essere già stati risarciti, secondo i principi del nostro ordinamento, dalla medesima società Fincantieri Spa.
La finalità delle norme, e poi della circolare che precisa i termini per attivare questo sedicente e “nuovo” Fondo Vittime Amianto, è dunque quella di rimborsare una società per azioni, perfettamente solvibile e leader mondiale nel suo settore economico, meritevole - forse per la sua vicinanza ad ambienti governativi - di quanto ha già erogato a fronte della colpevole violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro.
Un regalo dunque di preziose risorse pubbliche a favore non già delle vittime dell’amianto, ma di chi ha causato così tanti lutti e per di più un regalo mirato che esclude altre società partecipate pubbliche come Ferrovie dello Stato e Leonardo, che pure hanno onorato ed onorano sentenze di condanna o verbali di conciliazione per l’uso improprio dell’amianto.
Si è dunque preferita una indecorosa azione di supporto finanziario ad una società colpevole, anziché rafforzare la dotazione economica del Fondo Vittime dell’Amianto già esistente sin dal 2007 per l’indennizzo in termini universali delle vittime di amianto, che comprendono migliaia di lavoratori e di loro eredi, assai spesso dipendenti di aziende cessate o fallite e comunque prive di ogni solvibilità.
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