la proposta
La legge sulla Grande guerra parte da Redipuglia, spinta su Centro documentale
Il testo firmato dalla senatrice Tubetti dovrà passare prima alla Commissione cultura del Senato, poi in aula. Fondo da due milioni di euro.
Quando si parla di Prima guerra mondiale, vari sono i luoghi o i nomi che, per cultura generale o per il percorso di studi che è ancora fortemente impregnato da una certa impostazione mai smussata nel corso dei decenni, vengono alla mente dell’interlocutore. Se ne parlassimo in Francia sicuramente quello di Verdun riecheggerebbe sono e forte, soprattutto per la strenua difesa e per le dinamiche occorse in campo durante i mesi di combattimenti. In Italia, oltre a Caporetto, per un nefasto – dal punto di vista italiano – avvenimento, c’è sicuramente da menzionare Redipuglia per il vasto lavoro sulla memoria collettiva operato, va detto, nel primo dopoguerra ma soprattutto durante il Ventennio.
Redipuglia, dunque, “è un simbolo per tutta l’Italia – così la senatrice di Fratelli d’Italia, Francesca Tubetti, oggi a Fogliano per presentare il suo disegno di legge in materia di Grande guerra e memoria – non solo perché le nostre terre hanno visto i combattimenti di quegli anni ma perché, dopo, sono state meta di pellegrinaggio di vedove, figli, madri, reduci”. Tubetti siede al banco della Sala del Consiglio comunale di Fogliano Redipuglia, accanto al sindaco, Cristiana Pisano: sono gli stessi banchi che l’hanno vista consigliere comunale, assessore e vicesindaco.
Ora, da senatrice, lancia il primo disegno di legge che porta la sua come prima firma. “Ho voluto ricordare la mia terra perché, quando parlo con chiunque il nome di Redipuglia è chiaro e limpido nella mente e nelle emozioni di ognuno. Non c’è, attualmente, un riconoscimento nazionale a questi monumenti: ci sono delibere di consigli comunali, provinciali o regionali ma lo Stato deve farsi sentire”. Da qui la partenza per il Ddl 875 della diciannovesima legislatura: un testo che, ora, dovrà passare prima alla Commissione cultura del Senato, poi in aula e, quindi, procedere con l’iter dovuto alle leggi ordinarie.
“L’iter è in stato avanzato – così Tubetti – e conto che in breve tempo possa procedere”. A essere toccati saranno i comuni di Doberdò del Lago, Duino Aurisina, Fogliano Redipuglia, Gorizia, Monfalcone, San Pier d’Isonzo, Ronchi dei Legionari, Sagrado e San Pier d’Isonzo. Un interno territorio, il Goriziano, unito anche politicamente, in questo caso, vista la presenza dei sindaci di Ronchi, Mauro Benvenuto, e di Sagrado, Marco Vittori, del vicesindaco di Gorizia, Chiara Gatta, e del consigliere comunale di Duino Aurisina Massimo Romita.
Il Ddl prevede anche l’istituzione di un premio dedicato a Maria Bergamas per gli studenti delle scuole superiori oltre che la nascita di un Centro di documentazione nazionale sulla Grande guerra, ovvero un ente in grado di raccogliere, digitalizzare e rendere consultabili telematicamente i registri contenenti informazioni raccolte autonomamente o a esso pervenute. In sostanza, un Centro dedito alla raccolta di materiale di memoria personale e familiare dall’intero Stivale. “Non sono da dimenticare – così ancora Tubetti – anche quelli, come i miei bisnonni, che hanno combattuto, partendo da qui, con l’uniforme austriaca”.
Chiaro, un obiettivo non da poco e di grande lavoro non solo di raccolta ma anche archivistico che necessiterà non solo di forze amministrative, che i piccoli comuni non possono sopperire, ma anche archivistiche e storiche. Potenzialità che il territorio, però, soprattutto grazie alle associazioni, ha saputo, negli anni, creare e sviluppare. “La mia esperienza politica è nata tra le trincee del Carso con la Pro Loco Fogliano Redipuglia, scavando nella Trincea delle Frasche e poi sul Sei Busi”, ha ricordato Tubetti. “E non dimentico il grande lavoro portato avanti dai Sentieri di Pace in questi frangenti: il lavoro di questo Ddl è per la nostra identità italiana ma soprattutto europea”.
Ultimo tema, anche se tra i cardini del disegno, la copertura finanziaria dell’intera operazione che si attesta, “come fondo approssimativo che potrà, poi, essere calibrato nuovamente”, così Tubetti, a due milioni di euro. In un momento in cui i fondi per le manutenzioni dei siti a livello regionale sono terminati, concluso il Centenario, e dove le risorse a disposizione per il mantenimento dei luoghi e dei monumenti sono sempre minori, si tratta certamente di un ventaglio di speranza. Magari proprio quel volano, turistico ed economico, mancato alla conclusione dello stesso anniversario.
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