La firma
Legambiente Monfalcone e il Consorzio di Bonifica impegnati nella tutela del territorio

Siglato ieri mattina a Ronchi dei Legionari il protocollo tra le due realtà. Al via corsi di formazione e progetti.
Non solo corsi di formazione ma una serie di iniziative congiunte per camminare di pari passo. Questi alcuni degli obiettivi posti nero su bianco dal Protocollo d’Intesa sottoscritto ieri mattina a Ronchi dei Legionari tra la sezione di Monfalcone di Legambiente e il Consorzio di Bonifica Pianura Isontina. Si tratta di un accordo che mira a favorire la “condivisione delle modalità d’ attuazione di interventi di manutenzione del reticolo idrologico e nella realizzazione di azioni specifiche mirate a favorire la biodiversità e la sostenibilità ambientale”. A sottoscrivere il documento Michele Tonzar, presidente del circolo monfalconese “Ignazio Zanutto” di Legambiente, ed Enzo Lorenzon, presidente del Consorzio.
Una prima azione congiunta era già stata avviata a San Canzian per la Roggia ma anche nell’alveo dell’Isonzo a Pieris per alcuni tagli di alberature. Una sorta di disciplina per rendere gli operatori ancora più consci della situazione generale del territorio. “Sono le dinamiche giuste per avviare una fruttuosa collaborazione – ha ricordato Michele Tonzar, accompagnato da alcuni membri del direttivo – verso una rinaturalizzazione del territori che è stato maltrattato nei decenni precedenti”. Il protocollo, sempre secondo il presidente del sodalizio verde, “consentirà di limare alcune criticità e portare all’attenzione del consorzio anche proposte”. Un passo importante, per il quale si è impegnato Pierpaolo Merluzzi della Riserva naturale Foce dell’Isonzo e Silvia Caruso, entrambi presenti alla firma, per la creazione di alcuni corsi di formazione dedicati proprio agli operatori consortili.
“Con Legambiente – così Lorenzon – abbiamo avuto momenti di incontro e di scontro ma mai come oggi è fondamentale una visione strategica del territorio che riesca a guardare oltre. Ogni anno manca qualcosa e dobbiamo trovare soluzioni per i nostri figli e nipoti”. Lorenzon non ha mancato di ricordare la tragica moria di pesci nell’Isonzo di questi giorni “e per la quale il Consorzio non può nulla” ma si è detto “deciso a richiedere, con il coinvolgimento del prefetto, una nuova riunione dei tavoli transfrontalieri per il nostro Isonzo”. Il riscaldamento globale – e, va detto, mentre era in atto la firma a Gorizia gli studenti nuovamente stavano protestando per i Fridays for Future – “è un problema per il quale bisogna trovare delle soluzioni comuni”.
Lo stesso Merluzzi, tornando al discorso dei corsi, ha ricordato come “negli ultimi anni, anche da parte del Consorzio, si è vista una differenza nell’approccio con il territorio, e ciò grazie all’aggiornamento degli operatori: se chi agisce sul territorio non ha formazione può fare veramente danni”.
Entrando nello specifico, Legambiente si è impegnata a partecipare alla condivisione dei progetti che il Consorzio vorrà porre all’attenzione del sodalizio anche fornendo esperti nel settore, oltre che organizzare, gestire e coordinare un programma di formazione, come detto. Tra i punti fondamentali, proprio in funzione del progetto della Roggia già citato, del protocollo anche il coinvolgimento delle scuole ed eventuali altri soggetti della comunità di San Canzian nella conoscenza delle caratteristiche storiche e ambientali del territorio.
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