Monfalcone, Legambiente decisa sul No alla riconversione della Centrale A2A

Monfalcone, Legambiente decisa sul No alla riconversione della Centrale A2A

La manifestazione

Monfalcone, Legambiente decisa sul No alla riconversione della Centrale A2A

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 10 Ago 2021
Copertina per Monfalcone, Legambiente decisa sul No alla riconversione della Centrale A2A

Flash Mob ieri mattina in viale Oscar Cosulich per chiedere la bocciatura del progetto di riconversione. «Sono politiche ormai obsolete, bisogna guardare ad altre progettualità».

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"Sono sbagliate le politiche di A2A sulla riconversione della centrale di Monfalcone da Carbone a Gas Metano". Queste le parole degli attivisti che in mattinata si sono ritrovati all'inizio del canale Valentinis per chiedere un futuro diverso per la città. Numerosi i manifesti affissi sulla ringhiera di viale Cosulich: a farla da padrone i grandi disastri climatici dell’ultimo periodo, dalle temperature eccessivamente alte registrate in Canada fino ai numerosi incendi ma soprattutto la richiesta, chiara e precisa, di una svolta nella progettualità futura della centrale monfalconese.

“Il nostro non è solo un punto di vista ma è suffragato da dati e da situazioni che si possono conoscere guardando quanto succede a livello globale dai disastri climatici e all’interno delle energie rinnovabili”, ha precisato il presidente del circolo “Ignazio Zanutto” di Monfalcone, Michele Tonzar. “Basti vedere i numerosi incendi che sono, sì, di origine dolosa ma che i cambiamenti climatici aiutano a favorire. Noi vogliamo un futuro diverso, un futuro in cui le energie rinnovabili vadano a sostituire i combustibili fossili. Manca, forse, il coraggio e lo spirito di innovazione da parte di alcune società”.

“Le politiche che vengono attuate sono di retroguardia e stiamo andando troppo lenti”, sono state ancora le parole di Tonzar. A fargli eco Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente. “Se il nostro Paese non deciderà di attuare politiche basate sulla sostenibilità, sugli accumuli, sull’idrogeno verde laddove necessario, se non penserà a politiche energetiche serie, sarà un Paese che avrà solo perso tempo. E ci saranno conseguenze sia climatiche che sociali”, ha sottolineato Eroe.

“Siamo un paese di grandi risorse, a livello locale e nazionale il sole e il vento possono essere importanti risorse. Al Ministero dell’ambiente ci sono centodieci progetti relativi al Gas, per una cifra stimata di circa 30 miliardi di euro. Sono risorse che sono necessarie a questo Paese per mettere in sicurezza infrastrutture e territori, invece. Dobbiamo continuare a spingere anche a Monfalcone affinché questa centrale non venga mai riconvertita a gas. La riconversione vorrebbe dire condannare questa cittadina – ha proseguito Eroe – e non è questo lo sviluppo che ci serve. Dobbiamo far capire ai cittadini, ai sindacati, alla politica e alle altre associazioni che si può guardare al futuro in un modo diverse, con uno sviluppo lavorativo duraturo”.

Anche Antonella Paoletti, presidente dell’Associazione Rione Enel, ha preso la parola, sottolineando come “da oltre mezzo secolo ci siamo beccati, assieme al Territorio, l’inquinamento atmosferico, oltre che acustico. Faccio un appello alle istituzioni: basta parole, basta riempirsi la bocca di grandi parole, bisogna bocciare questo progetto. È una scelta politica e ci appelliamo al presidente Fedriga e al Ministero competente per non dare il via a questa progettualità. Si facciano altre scelte lavorative”.  

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