L'Azione Cattolica chiude il Centenario «senza nostalgismi ma laici impegnati e in piedi»

L'Azione Cattolica chiude il Centenario «senza nostalgismi, laici impegnati e in piedi»

Stamattina

L'Azione Cattolica chiude il Centenario «senza nostalgismi, laici impegnati e in piedi»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 15 Gen 2023
Copertina per L'Azione Cattolica chiude il Centenario «senza nostalgismi, laici impegnati e in piedi»

La celebrazione eucaristica nella chiesa di Sant'Ignazio ha segnato la fine di un anno di manifestazioni.

Condividi
Tempo di lettura

“Vuoi vivere davvero, una vita più vera e bella? Produci amore e diventerai anche tu guaritore della vita”. Così monsignor Michele Centomo, assistente diocesano dell’Azione Cattolica goriziana e parroco di Romans d’Isonzo – Versa – Fratta, nell’omelia che ha accompagnato la celebrazione eucaristica conclusiva all’interno dei festeggiamenti per il secolo di vita del sodalizio. Un commento al Vangelo della seconda domenica del tempo ordinario ma anche diretto agli associati presenti.

Cornice ideale, non solo per aprirsi al Travnik e, dunque, all’intera città, ma anche guardando al futuro e alle realtà diocesane ed extradiocesane – si pensi, ad esempio, alle possibili quanto necessarie collaborazioni con gli enti omologhi sloveni – la chiesa di Sant’Ignazio che ha ospitato la santa Messa delle ore 10. Ad arricchire il tutto l’esecuzione della Missa Secunda Pontificalis a cura del coro Lorenzo Perosi di Fiumicello, Vincenzo Ruffo di Cervignano e Polivoice di Terzo di Aquileia, diretti da Fulvia Miniussi con all’organo Gianluigi Maras.

“In un’epoca di pessimismo e paura del futuro, l’antidoto è agire per il bene comune: «Come diceva don Tonino Bello “bisogna organizzare la speranza”. Che non è ottimismo, ma immergersi in questo tempo per esprimere la fiducia nel Signore e tradurla nel vivere fraternamente accanto alle domande degli altri: non abbiamo risposte, ma abbiamo la possibilità di vivere insieme». È la strada che in questo tempo affascinate e irto di sfide, è “nata da donna” la famiglia della nostra Associazione, senza strepitii, senza mettersi in mostra, ma nella storia di ogni bambino, giovane, uomo e donna cercando, pur le fragilità dell’umanità di vivere di invitare ad accogliere la gioia del Vangelo”, così ancora monsignor Centomo.

“Oggi non si conclude il centenario con questa festa di famiglia. Ma è una tappa miliare per essere profeti di una chiesa con il cuore della paternità di Dio, con il cuore della maternità di Dio, “senza nostalgismi o archeologia”, come ci ha ricordato il nostro presidente Paolo Cappelli, ma il “per chi siamo” portando nell’oggi l’essere “obbedienti in piedi. Le tante figure di “laici della porta accanto” sono persone che hanno preso molto sul serio la chiamata ad essere santi»”, ha concluso monsignor Centomo.

Non sono mancati i saluti da parte di don Dario Franco a nome del parroco, monsignor Nicola Ban: “Grazie a voi – ha detto don Franco riferendosi all’Azione Cattolica – che portate una ventata di spiritualità al mondo che spesso non vuol sentir parlare di religione”. Il presidente, Paolo Cappelli, ha voluto concludere ricordando non solo le figure di Maria Almani e Arnoldo de Vitor, parrocchiani di Sant’Ignazio scomparsi nel corso dell’anno e già soci Ac, ma auspicando una partenza di nuove attività da questo centenario.  

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione