Lapidario di Gorizia, slitta ancora l'inizio dei lavori per il monumento

Lapidario di Gorizia, slitta ancora l'inizio dei lavori per il monumento

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Lapidario di Gorizia, slitta ancora l'inizio dei lavori per il monumento

Di Redazione • Pubblicato il 23 Apr 2023
Copertina per Lapidario di Gorizia, slitta ancora l'inizio dei lavori per il monumento

La nuova data di inizio lavori sarà comunicata a inizio maggio, l'associazione attacca nuovamente il 25 aprile a Gorizia.

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Slitta ancora l'inizio dei lavori per il nuovo Lapidario di Gorizia, in Parco della Rimembranza. Il progetto è stato più volte annunciato dalla Lega nazionale per ampliare il numero e i nomi dei deportati dalla città durante i 40 giorni di presenza titina, arrivando quindi al progetto definitivo e a un primo annuncio sull'avvio dell'opera per il 7 maggio. Data che non sarà rispettata e il nuovo giorno di avvio dei lavori sarà comunicato il 3 maggio in occasione della cerimonia organizzata dal Comitato Congiunti deportati in Jugoslavia davanti all'attuale monumento.

Lo comunica il presidente locale dell'associazione, Luca Urizio, che il 10 febbraio scorso aveva anticipato la precedente data. Lo stesso, peraltro, interveniene anche sul ricordo della Liberazione, rimarcando ancora una volta come "pur riconoscendo l'importanza della data per l'Italia la nostra scelta è da sempre quella di non commemorare il 25 aprile, una giornata che purtroppo divide perchè rappresenta la vittoria di una parte di italiani sull'altra e perchè, subito dopo tale data, a guerra finita, migliaia di italiani innocenti sono stati uccisi, per mano di partigiani comunisti di convinzione leninista-stalinista".

Urizio attacca "il pensiero unico, figlio di quella bieca 'cultura' terzinternazionalista" di "eliminare tutti coloro che non condividevano tale disegno. Riteniamo sempre più illogico 'festeggiare' una data che ricorda tante tragedie e stragi perpetrate in tutta la nostra Nazione e viene spontaneo chiedersi se si trattò quindi di Liberazione o se invece ci si trovò davanti ad un vero e proprio incubo intriso di violenza. In questi ultimi anni, abbiamo appreso e documentato, squarciando il muro di omertà portato avanti in modo improprio da chi chiama eroi degli assassini, che molti troppi partigiani comunisti si sono macchiati di atti efferati".

Atti "non solo sulle donne ma anche nei confronti di minori. Anche uno farebbe un caso ma ad oggi sono decine e decine i bambini uccisi e questo diventa più’ di una colpa, una premeditazione dentro un piano strategico e vanno oltre, la parola feroce, disumano bottino di guerra. Certo che è più facile, per i cosiddetti vincitori, esibirsi in canzonette come 'Bella ciao' anziché ricordare le tante vittime delle 'Forze di liberazione', comprendendo anche coloro che sono rimasti sepolti dai crolli causati dai bombardamenti americani, oltre a quelli sopra citati".

"A Gorizia - conclude - quella data ricorda il periodo della brutale occupazione delle truppe comuniste del maresciallo Tito e le oltre 900 vittime innocenti (ad oggi oltre alle 665 ricordate sul primo Lapidario del Parco della Rimembranza i nomi da aggiungere sul nuovo erigendo Lapidario sono 101) che pagarono il loro amore per la patria, deportate e trucidate a guerra finita".

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