l'esibizione
Lap dance in chiesa, i ragazzi portano Jesus Christ Superstar a Gorizia
Lo spettacolo di ieri sera, i giovani attori hanno messo in scena la pièce del 1970.
È sicuramente uno dei musical più celebri a livello internazionale. Jesus Christ Superstar è stata l’ultima fatica del gruppo teatrale Tubi innocenti, realtà parrocchiale che ha messo in scena la pièce ieri sera sul presbiterio del Duomo di Gorizia. Davanti a un nutrito pubblico, i giovani attori della compagnia hanno così riallestito l’opera del 1970 firmata dalle musiche di Andrew Lloyd Webber con testi di Tim Rice. Il tutto con il rock ma soprattutto la rivisitazione più moderna della regista Agnese De Santis, che ha coordinato il gruppo.
Al centro della storia ci sono gli ultimi sette giorni di vita di Gesù, interpretato da Kledi Dibra, ma in una veste insolita. Dall’antica Galilea, infatti, lo spettacolo passa a una contemporaneità fatta di luci, musica e clamore tipica di uno show televisivo. Ci sono allora le ballerine di lap dance che girano per la chiesa, ma anche il perfido Lucifero che tenta Cristo con un gioco a premi, mentre un avvocato oscuro fa di tutto affinché il figlio di Dio venga condannato. Ponzio Pilato diventa un appassionato del fitness, che non smette di allenarsi nemmeno quando sentenzia la condanna a morte.
Un’opera che ha portato i giovani attori a cimentarsi in una trasposizione a dir poco moderna della passione di Cristo, trovando anche qualche perplessità. La scena della lap dance sull’altare, infatti, ha fatto sobbalzare non pochi in platea, così come l’immagine forte di Giuda (interpretato da Nicholas Blasig) che si impicca sul pulpito. Immagini che sono state unite alla musica moderna che ha fatto da leitmotiv alla serata, con colori e luci che hanno accesso la chiesa intitolata ai santi patroni Ilario e Taziano. Alla fine, lo stesso Gesù è stato issato sulla croce, davanti a tutti.
Una nuova replica è attesa domenica 22 maggio al Kulturni center Bratuž, alle 18. Jesus Christ Superstar è considerato ancora oggi uno dei nomi più celebri di Broadway, con la messa in scena in Cattedrale che ha destato però non poca sorpresa. Un mix di musica e prosa ha stravolto l’ordinarietà del luogo, dopo il saluto introduttivo del sacerdote don Nicola Ban, permettendo ai ragazzi di raccontare la storia di Cristo attraverso la forma dell’arte. Il tutto con le coreografie firmate da Beatrice Bulfoni e Martina Busatta. Ban ha invitato il pubblico a non "fare comme i farisei, che puntavano il dito, ma a comprendere e analizzare uno spettacolo che viene riproposto in chiave contemporanea".
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