Lanciano petardi verso il Cpr, tensioni nella notte nell'ex caserma a Gradisca

Lanciano petardi verso il Cpr, tensioni nella notte nell'ex caserma a Gradisca

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Lanciano petardi verso il Cpr, tensioni nella notte nell'ex caserma a Gradisca

Di Redazione • Pubblicato il 15 Apr 2024
Copertina per Lanciano petardi verso il Cpr, tensioni nella notte nell'ex caserma a Gradisca

Un gruppo di persone avrebbe lanciato mortaretti dall'esterno verso l'interno, venendo bloccati e identificati. Oggi la visita del Pd nell'ex caserma.

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Ancora tensioni nel Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Gradisca d'Isonzo nella serata di ieri, domenica 14 aprile, con un tentativo di rivolta attorno alle 21. A comunicarlo questa volta è il Sindacato italiano militari carabinieri (Sim), riferendo che «un gruppo di antagonisti dall'esterno ha assalito il Cpr dall'esterno verso l'interno, lanciando un numero inquantificabile di petardi in direzione di personale dell'Esercito sul perimetro». Sono quindi intervenuti gli agenti «per riportare la situazione alla normalità almeno esternamente».

«L'azione degli antagonisti ha incoraggiato poi la protesta interna dei detenuti, la quale ha reso necessario anche l'immediato intervento interno» prosegue la sigla. Gli stessi responsabili del gesto sono stati fermati e identificati nel parcheggio esterno del centro commerciale La Fortezza, come confermato anche dalla sindaca Linda Tomasinsig. Questa mattina, peraltro, una delegazione del Partito democratico farà visita all'ex caserma, per poi stilare un unico report che sarà presentato a livello nazionale.

Sui recenti episodi di violenza all'interno del Cpr, lo stesso Sim rileva che «le ex caserme dell'esercito, comunemente utilizzate per l'accoglienza dei migranti in attesa di rimpatrio, nonostante la loro originaria destinazione ricettiva, si trovano ad essere utilizzate come strutture per la detenzione amministrativa. È importante sottolineare che lo status delle persone ospitate in queste strutture è quello di "detenuti amministrativi", una condizione che, sebbene distinta dalla detenzione penale, implica comunque una privazione della libertà individuale».

Il segretario regionale della sigla, Giuseppe Ciracò, rimarca come sia «imperativo, quindi, che si proceda con una revisione critica delle politiche di gestione e alloggio dei migranti in attesa di rimpatrio, affrontando con determinazione le lacune nell'adeguamento e nella sicurezza delle strutture attualmente impiegate. È fondamentale che le istituzioni preposte adottino misure immediate per garantire che le condizioni di detenzione amministrativa rispettino i principi di sicurezza, umanità e dignità, conformemente agli standard internazionali e nazionali».

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