GLI IMPEGNI
Laghi Mucille minacciati e cipressi sul Vallone, Moretti incalza la Regione
Presentati dal dem in Regione un emendamento sullo stato di salute dei Laghi e un'interrogazione per la tutela degli storici cipressi del Vallone.
L’inquinamento minaccia i Laghi delle Mucille di Ronchi dei Legionari. È quanto emerso alla fine dello scorso mese, in una conferenza stampa che il Circolo Legambiente “Ignazio Zanutto” di Monfalcone aveva convocato nella sede del Consorzio culturale del Monfalconese di Villa Vicentini Miniussi. In quella occasione, l’associazione aveva posto l’attenzione sull’inquinamento microbiologico, causato dagli scarichi civili non regolarizzati e quello provocato dallo sversamento delle acque meteoriche definite “di prima pioggia” provenienti dall’autostrada A4 posta al di sopra del rione di Selz.
Due problemi messi a conoscenza della cittadinanza che non sono sfuggiti all’attenzione del consigliere regionale del Pd, Diego Moretti. “Nelle scorse settimane Legambiente ha sollevato il tema dello stato di salute dei Laghetti delle Mucille, chiedendo una particolare attenzione alla Regione ai fini di una sua tutela – afferma Moretti – e in occasione dell’approvazione della legge di assestamento di bilancio, ho presentato un emendamento proponendo un contributo puntuale di 50mila euro all’Università di Trieste per uno studio sui possibili interventi per conservare e tutelare il sistema idrico delle Mucille e del relativo ecosistema”.
“Gli esiti delle analisi svolte sulle acque dei laghi da parte di Comune e Regione, si sono dimostrati finora negativi. Abbiamo però bisogno di capire cosa ci sia nei sedimenti della zona – aveva affermato Michele Tonzar, presidente del Circolo Legambiente di Monfalcone – ipotizziamo si tratti della presenza di metalli e idrocarburi. Richiediamo perciò che siano svolte delle analisi serie”. Per l’associazione ambientalista, l'obiettivo è quindi quello di risanare l’inquinamento microbiologico finora apportato alla zona.
“L’assessore regionale all’ambiente Scoccimarro, accogliendo lo specifico ordine del giorno che come consiglieri del territorio abbiamo sottoscritto e del quale sono primo firmatario, - continua il consigliere dem - si è impegnato ad affrontare il tema con la prossima legge di stabilità. Già nelle prossime settimane, con lo stesso assessore che ha dato la sua piena disponibilità, effettueremo uno specifico sopralluogo nella zona delle Mucille".
Ma nei giorni scorsi, il consigliere Moretti, si è occupato di un’altra questione importante che riguarda questa volta il territorio isontino, formulando un’interrogazione che è stata depositata in Consiglio regionale relativamente alla necessità di tutela e ripristino dei cipressi lungo la strada statale del Vallone. “Nei giorni scorsi ho presentato un’interrogazione alla giunta regionale per sapere se vi sia l’intenzione di mettere in atto le misure necessarie per porre in salvaguardia i cipressi rimasti e ripristinare gli alberi mancanti della cosiddetta Via Sacra lungo la statale del Vallone”.
Moretti fa riferimento ad un intervento che avvenne nel corso della prima metà degli anni trenta del Novecento, allo scopo di ricordare il sacrificio dei soldati che combatterono la Prima guerra mondiale. Il progetto fu voluto per collegare idealmente - lungo i luoghi dove si svolsero le battaglie per la conquista del territori – attraverso un percorso alberato di cipressi ai lati della strada del Vallone, i sacrari di Oslavia e Redipuglia, all’epoca appena costruiti.
“Purtroppo nel corso degli anni, per molteplici motivi, la Via Sacra ha perso numerosi dei suoi cipressi – osserva il consigliere - e proprio per questo ho chiesto un’azione da parte della Regione. Ritengo sia importante intervenire riconoscendo il carattere della monumentalità di questi cipressi in quanto evidentemente si tratta di un viale alberato di particolare pregio storico e culturale dal profondo valore testimoniale di una cultura e della sua memoria collettiva. Mi auguro che la giunta regionale abbia la volontà di tutelare quella che è un’importante testimonianza storica del territorio isontino e di tutta la regione”.
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