IL REPORT
La delegazione goriziana dei Giovani Avvocati racconta il carcere Bigazzi
/carcere_6802789da22a1.jpg)
Sono 80 i detenuti presenti nella struttura rinnovata in parte a fine 2024. Focus su tipo di reati, attività, laboratori e corsi di formazione.
Nei giorni scorsi, la sezione goriziana dell’associazione italiana Giovani Avvocati ha avuto accesso alla Casa Circondariale “Angiolo Bigazzi" di Gorizia nell'ambito dell'iniziativa promossa dall'Osservatorio Nazionale Aiga sulle carceri in tutta Italia. La delegazione era rappresentata dalla presidente Chiara Russo, dal segretario Marco Nicolai dal tesoriere Roberto Accetta. I visitatori hanno avuto accesso alla Casa Circondariale e hanno intervistato la direttrice del carcere, Caterina Leva, il Commissario Capo della Polizia Penitenziaria Guido Tipaldi e la dottoressa Margherita Venturoli, a quali per l’occasione è stato sottoposto un questionario elaborato dall'Osservatorio Nazionale Aiga sulle Carceri (O.N.A.C.). Poi, ha avuto luogo la visita al nuovo reparto dedicato ai detenuti in semilibertà. Altri reparti erano stati visitati a fine marzo durante il precedente accesso alla struttura. Dall'intervista e dal sopralluogo emerso quanto segue.
L'edificio che ospita la casa circondariale di Gorizia è stato costruito durante l'Impero Austro Ungarico e sottoposto a successive ristrutturazioni. Le più recenti sono state quelle del 2020 e del 2021. La struttura faceva parte di un'originaria "cittadella giudiziaria" costruita tra la fine dell'800 e gli inizi del '900, la quale ricomprendeva carcere e uffici giudiziari, aspetto che tutt'ora comporta un collegamento architettonico diretto tra Palazzo di Giustizia e Istituto Penitenziario (caso unico in Italia assieme a Trieste). Recentemente l'edificio è stato oggetto di un nuovo intervento di ristrutturazione straordinaria del nuovo reparto per i detenuti semiliberi, oltre ad arredi adeguati e messa a nuovo degli impianti. I relativi lavori si sono conclusi a dicembre 2024, per un costo di 80mila euro. È stata programmata un'ulteriore ristrutturazione dell'edificio volta ad ampliare l'ala detentiva, ora in fase di progettazione, per un costo valutato di 140mila euro data anche la necessità di includere interventi sui cancelli, sugli impianti e sui servizi igienici.
Nell'ultimo anno non ci sono stati rilevanti tassi di recidiva anche in rapporto alle misure alternative. La casa circondariale attualmente accoglie 80 detenuti. Di questi, 59 detenuti stanno scontando una pena inferiore a 4 anni di reclusione, mentre 4 detenuti sono ammessi al lavoro all'esterno del carcere, di cui 2 in regime di semilibertà. Sono 68 i detenuti sono condannati per reati ostativi, 12 per reati definiti "comuni". La maggioranza della popolazione carceraria è costituita peraltro da soggetti "protetti", essendo il carcere di Gorizia destinato ai "protetti". Il carcere è solo maschile, pertanto non vi sono detenute con prole. Per ora non vi sono spazi propriamente dedicati all'affettività. Attualmente, vi sono alcuni detenuti con figli minori e il carcere promuove dei percorsi di genitorialità, con la stanza per incontri e per feste di compleanno dei figli o altre ricorrenze. Vi è una sala per i colloqui con gli avvocati sufficientemente attrezzata, separata da quella per i colloqui con i familiari. La "vigilanza dinamica" è stata giudificata soddisfacente, ma il suo funzionamento è subordinato ad un efficiente sistema di videosorveglianza e le criticità si riscontrano nella carenza di personale.
La gestione dei detenuti dopo l'applicazione di eventuali sanzioni disciplinari non riscontra particolari criticità. Secondo quanto raccolto dall’intervista le sanzioni - possibilmente applicate nell'immediatezza - generalmente sortiscono il loro effetto. I soggetti con patologie psichiatriche conclamate sono tre. Sono 4 i detenuti che stanno svolgendo un programma di disintossicazione dalle dipendenze con l'ausilio del Sert. Nessun detenuto è in carcere per carenza di posti nelle Rems. Tutti i detenuti chiedono di poter lavorare all'interno dell'istituto, ma esso è destinato prioritariamente a chi è condannato, con la tendenza ad ampliare le possibilità. In caso di necessità, sono previste due liste: una generica e una specifica. L'applicazione avviene a rotazione mensile, con esigenze di continuità per attività che richiedono competenze specifiche come quelle di cucina o di utilizzo di attrezzi particolari. I corsi di formazione sono vari: alfabetizzazione di primo e secondo livello, corsi di inglese, manutenzione del verde, laboratori di mosaico, cucina e biblioteca.
Vi è anche un laboratorio giornalistico con produzione di un giornale che viene distribuito all'esterno, un’attività che rientra nel più ampio progetto culturale "Se io fossi Caino”. Per quanto riguarda le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria - tenendo conto della carenza di personale, che comporta svolgimento di lavoro straordinario – va detto che vi sono state recenti aggressioni al personale da parte di soggetti con problemi psichiatrici, trasferiti poi in altri istituti. Si sono riscontrati nell'ultimo anno alcuni atti di autolesionismo, senza conseguenze gravi. Nel carcere di via Barzellini vengono rispettati gli spazi stabiliti dalla Sentenza CEDU Torreggiani e altri c. Italia dell’8 gennaio 2013 in relazione all'articolo 3 CEDU (livello tollerabile di capienza).
Come rilevato nella precedente visita della delegazione, le camere dì pernottamento variano da 2 a 8 occupanti, ognuna ha il proprio servizio igienico in spazio riservato, non ci sono servizi igienici comuni. Nella struttura è presente un'infermeria aperta 5 giorni su 7, ma non 24 ore su 24. In caso di emergenza nelle ore notturne, il servizio è svolto dalla guardia medica e dal pronto soccorso del locale Ospedale. Per problematiche di carattere psichiatrico viene allertato il CSM, che in ogni caso accede alla casa circondariale ogni 15 giorni. Nella struttura è presente un ambulatorio odontoiatrico attrezzato. La struttura non è dotata di spazi dedicati all'affettività, ma non vi sono al momento richieste in tal senso. Sono presenti due sale colloqui, una utilizzata con i colloqui con i familiari, anche tramite videochiamata, l'altra utilizzata per magistrati e avvocati; le dimensioni sono contenute, in linea, peraltro, con quelle dell'intero carcere. Ci sono infine diversi spazi comuni: aule per l'insegnamento, una sala polivalente, una biblioteca, un locale per il culto religioso, una palestra, tre cortili.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
