STAMATTINA
La Campana Chiara torna a suonare: riapre il Sacrario Militare di Oslavia

Restituito al pubblico un luogo di memoria e raccoglimento. Il Ministro Crosetto: «Siamo qui per ricordare e non dimenticare cosa significa la guerra».
Cerimonia di inaugurazione per la riapertura – stamane, sabato 15 febbraio – del Sacrario Militare di Oslavia. Protagonisti del taglio del nastro sono stati il Ministro della Difesa Guido Crosetto e la signora Paola Del Din, Medaglia d’Oro al Valor Militare. In quel momento si sono risentiti i rintocchi della Campana Chiara che ha ripreso a suonare dopo 10 anni. L’area sacra è stata eretta nel 1938 su progetto dell’architetto Ghino Venturi. Custodisce le spoglie di 57mila soldati dei quali 37mila ignoti e oltre 500 dell’esercito austro-ungarico. Dopo gli onori ai Caduti con la deposizione di una Corona d’Alloro da parte del ministro – schierata la Musica d’Ordinanza della Brigata Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” e un picchetto in armi del Reparto Comando e Supporti Tattici della Pozzuolo - è stata celebrata la santa messa presieduta dall’Ordinario Militare per l’Italia, Monsignor Santo Marcianò.
A curare il canto a sostegno della liturgia è stato il maestro Francesco Grollo. Assieme a lui hanno concelebrato il cappellano militare don Sigismondo Schiavone e monsignor Ignazio Sudoso, delegato dell’arcivescovo di Gorizia, Monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli. Al posto dell’omelia, la preghiera pronunciata da monsignor Marcianò – in alcuni passaggi - ha parlato di «lacrime accese e sorrisi spenti» a causa delle guerre, di «Uomini e donne sfigurati dalle bombe» e di «natura ferita» dai conflitti. Poi, in riferimento ai più piccoli, «Signore dai una carezza a tutti i bambini che soffrono». Dall’Ordinario anche l’invito ad accogliere «Il grido di pace» proveniente da ogni parte del mondo. Infine, la supplica: «Stronca tutte le guerre nel mondo e in tutti i cuori».
Presenti per l’occasione anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, il Capo dell'Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della Difesa, Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli e il direttore del Sacrario, Tenente Colonnello Massimiliano Fioretti. Hanno partecipato anche alcuni sindaci della provincia, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani e la senatrice Francesca Tubetti. A rappresentare la Regione, c’era l’assessore regionale Sebastiano Callari.
I lavori eseguiti
Il restauro è stato coordinato dall'Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa. Gli interventi eseguiti hanno permesso la riapertura del portone principale e della rivista scalea del Sacrario. Ristrutturata anche la Campana Chiara che farà sentire la sua voce al momento del vespero di ogni giorno. Rivisti anche quattro pezzi di artiglieria presenti. L’Istituto Agrario Brignoli di Gradisca d’Isonzo ha curato la rivisitazione della piantumazione di alcune culture arboree.
Le parole del Ministro Crosetto
Altamente significativo è stato il gesto compiuto dal Ministro della Difesa che si è inginocchiato difronte ai nomi delle Caduti. Un’azione compiuta – ha poi spiegato lo stesso Crosetto – per onorare coloro «Che hanno contribuito a costituire lo Stato in cui viviamo». «Siamo qui per ricordare e non dimenticare cosa significa la guerra» ha dichiarato alla stampa a margine della celebrazione religiosa. «Siamo in un luogo sacro» ha aggiunto immaginando davanti a sé tanti giovani arrivati da ogni parte d’Italia, «persone del popolo che parlavano lingue diverse, fianco a fianco, a difesa di quella che è diventata una Nazione dopo la loro morte». Poi il riferimento alla «difesa del patrimonio della memoria» con «la speranza che serva a qualcosa.
Crosetto ha pure ricordato che nonostante le «drammatiche lezioni del passato, non abbiamo ancora imparato». «Venire qui dà la forza di affrontare ogni giorno con responsabilità. Quando penso di non essere adeguato, penso a queste persone. La somma del bene che vogliamo ai nostri cari vicini a noi è la somma del bene che vogliamo all’Italia». Non sono mancati i riferimenti a studio, cultura e rispetto delle Forze Armate. Queste ultime definite «Un patrimonio italiano, europeo e della Nato». «Un patrimonio – ha concluso Crosetto – che si batte per la democrazia e che si mette al servizio per far ragionare sul fatto che nella nostra storia non abbiamo permesso che la forza prevalesse sulla giustizia».
Gli altri interventi
Di «Un evento che si sposa perfettamente con Go! 2025» ha parlato il Capo dell’Ufficio Cultura e Memoria della Difesa, Generale di Corpo d’Armata Rispoli che ha pure definito il Sacrario «Una terrazza sulla storia» dove riposano 13 soldati Medaglia d’Oro al Valor Militare e all’interno della quale sono presenti la Lampada della Fratellanza e la Campana Votiva Chiara che «Raccoglie speranza e pacifica convivenza» e «Unisce il passato con il presente creando un ponte spirituale fra vivi e caduti, rappresenta l’unirsi per il bene comune».
«Cultura e memoria sono assi del nostro “ufficio”» conclude Rispoli. A fare memoria di «Quanti son venuti meno senza sapere dove si trovassero» è stato il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna il quale, ad essi e alle loro famiglie che non li videro mai tornare, ha pure espresso il sentimento di gratitudine senza dimenticare di fare un richiamo alla necessità di pace. «Gli uomini che qui riposano erano figli, padri e mariti – ha aggiunto il Capo di Stato Maggiore, Generale Portolano – non hanno avuto modo di poter continuare a vivere. La loro storia è indelebilmente scolpita qui». Sono seguiti il richiamo a respirare il «Valore della memoria quotidiana» e il messaggio espresso in riferimento a Go! 2025 quale «Riconoscimento che le ferite del passato si trasformano in opportunità di crescita comune».
La sosta a Redipuglia
Al termine della cerimonia ad Oslavia, il Ministro Crosetto ha visitato anche il Sacrario Militare di Redipuglia.
Fotogallery di Fabio Bergamasco
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