Il racconto
A Jalmicco presentati due poeti ribelli: Quando il friulano va oltre le pastorellerie…
A presentare le figure di Renato Jacumin e Giovanni Minut il professor Ferruccio Tassin. Ecco la poesia scritta il 1 maggio 1919.
Quando in un paese manca l’osteria, muore una parte di socialità. Non vengono meno tanto le maratone enogastronomiche quanto si affievoliscono i rapporti umani. Era successo a Jalmicco, ma dei giovani, non rassegnati, hanno posto rimedio. L’ex canonica è diventata sede del Circolo “I cuatri Borgs”, presieduto da un dinamico giovane, Diego Sclauzero. Si è riacceso il tramite tra persona e persona, e si è innestata più di una iniziativa culturale.
Prendiamo il corso di lingua e di cultura friulana: numerose persone vi hanno aderito e la dottoressa Silla Stel, singolare figura di medico umanista, ha preso la guida. Proprio all’interno di questo corso, c’è stata una conversazione, con la presenza, in versi, di due personaggi che molto hanno detto all’interno della letteratura friulana.
È stata presentata l’opera omnia di due grandi poeti friulani: Giovanni Minut (Visco 1895 – Montevideo 1967) e Renato Iacumin (1941 – 2012), aquileiese, straordinario intellettuale friulano che giganteggia nella cultura friulana di tutti i tempi.
Di loro ha parlato, per quasi due ore, in un non opprimente dialogo con i corsisti, il prof. Ferruccio Tassin, che, per la Filologica Friulana, ha curato i due volumi. Minut, nel 1921, pubblicò a Gorizia le sue “Rimis furlanis”: a parte una recensione favorevole, fu stroncato dalla Filologica e dai partiti politici che non potevano sopportare il suo irrompere nella stanca poesia friulana, con temi sociali, e di pace, e di giustizia. Era un sindacalista che mise a ferro e a fuoco tutta la realtà agraria della Contea di Gorizia e Gorizia nel dopoguerra.
Socialista, dopo Livorno, comunista, venne cacciato di là e di qua, in quanto bordighiano. Perseguitato dai fascisti, e abbandonato dai suoi, emigrò in Argentina e in Uruguay, dove divenne una figura di primo piano (anche a livello universitario) nel campo del latte e derivati.
Sua è la più bella e realistica poesia in friulano contro la guerra. Lui l’aveva vissuta, dalla parte dell’Austriaungheria, all’interno nel mitico Reggimeno 97°. Iacumin vinse tutti i concorsi di poesia cui partecipò: tre alla Filologica e uno nel Veneto, all’interno dei dialetti delle tre Venezie.
Iacumin aveva studiato Minut e sublimò i suoi temi in meravigliosi versi carichi di impegno, giustizia, carità cristiana, sensibilità umana, vita di paese portata ai livelli più elevati. Iacumin era un intellettuale in cui cuore, passione e mente raggiungevano i livelli più elevati.
I corsisti di Ialmicco sono stati coinvolti emotivamente dal racconto del professor Tassin. Il saluto del Comune di Palmanova è stato portato dalla dottoressa Silvia Savi, assessore alla cultura, che ha illustrato le iniziative del Comune all’interno di questo settore. Ha onorato l’incontro della sua presenza Eros Cisilino, presidente dell’Arlef.
Per dare saggio della forza emotiva delle poesie di Minut, ecco una poesia scritta sul primo maggio a Gradisca d’Isonzo. I versi sono stati musicati da un gruppo folk rock e dal maestro Patric Quaggiato, direttore della banda di Cormons:
Giovanni (Giovanin) Minut
A li Bandieris
Us saludi, ciaris bandieris,
o bandieris di pâs e di amòr
o biei sìmbui di fede e cussienze
espession di riscàt e di ardòr.
Us saludi, o rosis sfluridis,
dopo un timp di tampieste fatàl,
ma cumò primavere us regale
un profùn che ‘l è ‘l ver de moràl,
Us saludi, o flamis di fûc,
e us invidi a disfâ t’un moment
el sisteme dal sior e dal pur
e po ‘l mont sarà calm e content.
A Gardisce, il 1 mai 1919