L'Isonzo che unisce Bovec e Staranzano, si chiude il Festival dell'acqua

Quattro giorni dedicati all'oro blu con concerti, conferenze e incontri dedicati anche ai più piccoli. Oggi gli ultimi appuntamenti.

Un fiume dai due nomi, che non conosce confini, che ha ispirato tanti artisti e che tiene uniti i popoli nella diversità. Di tutto questo si è parlato ieri, alla terza giornata del Festival dell'Acqua al panel "Isonzo, acqua senza confini" che, nella Sala Peres del municipio, ha visto riunirsi attorno al tavolo di dialogo, il sindaco Riccardo Marchesan di Staranzano, Valter Mlekuž, primo cittadino di Bovec in Slovenia assieme agli scrittori Andrea Bellavite e Siniša Grmovšek. A condurre l'incontro sono stati Roberto Covaz e Igor Komel. Tra i presenti c'erano il presidente del Consorzio di Bonifica Enzo Lorenzo, il dirigente scolastico dell'Isis BEM e i membri della giunta comunale. Aprendo l'incontro il sindaco Marchesan ha sottolineato l'importanza del valore civile e culturale dell'amicizia tra i popoli sancita dal gemellaggio.

"Oggi iniziamo un percorso per conoscerci meglio e per approfondire le nostre radici" ha affermato il sindaco di Staranzano. "Bisogna valorizzare l'Isonzo dalla sorgente fino alla foce - sono le parole del sindaco Mlekuz - quello di oggi è solo il primo incontro dei tanti che organizzeremo". "I luoghi ci parlano attraverso suggestioni ed emozioni - sono state le parole del giornalista Covaz - è giusto coltivarle". Da parte sua, Igor Komel ha poi sottolineato: "Oggi viviamo il primo vero incontro tra sorgente e foce diventando gli architetti che costruiscono ponti tra culture diverse".

E ancora Komel: "Dobbiamo guardare al futuro perchè tra pochi anni l'Isonzo, lungo il suo percorso, sarà popolato da presenze multilingue". Per lo scrittore sloveno Grmovsek, questo fiume è unico e misterioso, "il suo colore riflette la sua anima, dobbiamo essere capaci di guardare e capire la sua bellezza".

Andrea Bellavite ha definito la Soča un simbolo della propria vita e di quella di ogni uomo. "È concepita nel grembo della montagna - spiega Bellavite - poi ci travolge e stupisce con il suo percorso che accompagna le fasi della vita umana. Il fiume dà la vita per gli esseri umani che però spesso lo sfruttano e allora la bellezza si trasforma in sofferenza". Piuma, Punta Sdobba, la passerella di Piedimonte Podgora, il Ponte 8 Agosto a Gorizia e la Soča sono i luoghi del cuore che i relatori del talk hanno rivelato al pubblico presente in sala. Tutti questi posti hanno segnato delle pagine più o meno belle di questi uomini uniti da questa striscia azzurra che scorre tra Italia e Slovenia.

Oggi, per la giornata conclusiva del Festival, faranno parte della programmazione multidisciplinare, tanti momenti dedicati alle lecture show, le performance immersive, le passeggiate nella natura e molto altro. Alle 11, all Isola della Cona Marta Cuscunà presenterà: "Dimmi cosa vuoi vedere", la versione sonora dello spettacolo Earthbound ovvero le storie delle Camilleri. Tra le altre proposte, alle 18, in sala San Pio X, Gabriele Vacis porterà "Storie d' acqua, meditazione sul clima" assieme a Christian Burruano, con la scenofonia di Roberto Tarasco. Alle 21, l'evento finale si terrà alla sala Delbianco con "Sound Fisching – Atto 1: Foce dell'Isonzo. Sarà un’affascinate performance audiovisiva realizzata a cura di Organic Audio, con i live visuals di Francesco Scarel in collaborazione con Dobialab e Festival Aeson - Arti nella Natura.  

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