la denuncia
Isonzo e Calvario come piste da cross, l'ecosistema di Gorizia sempre più minacciato
Nonostante i divieti, spesso si trovano tracce di penumatici in aree fragili. A ciò si unisce il degrado dei rifiuti abbandonati.
Tracce di pneumatici anche laddove sarebbe vietato il passaggio di moto e auto. Legambiente torna a puntare il dito contro il sempre meno rispettato ecosistema dell’Isonzo, sulle cui sponde si trovano facilmente anche ingenti quantità di rifiuti abbandonati. Le ultime foto mostrano il passaggio di 4x4 e moto da cross nell’area golenale: “Sia il monte Calvario che il fiume - spiega il vicepresidente del circolo, Luca Cadez - sono aree tutelate per legge, con tanto di cartelli che indicano il divieto di accesso con veicoli a motore, ma c’è comunque un via vai di fuoristrada e moto”. Tutto ciò ha inevitabili ripercussioni sull’area, in particolare sulla fauna.
Il rumore dei mezzi, infatti, “fa scappare gli animali e, in particolare, sul Calvario abbiamo trovato ripetutamente tracce del passaggio di moto da cross nei corsi d’acqua. Questi ecosistemi sono delicatissimi e ospitano una molteplicità di organismi. Andando verso la groina, era stata anche individuata la Guardaruscello balcanico, una libellula per cui è stato istituito il sito d’interesse comunitario dietro al monte Quarin a Cormons. Sono quindi ambiti di biodiversità che vengono regolarmente violentati”. Analogo discorso per l’Isonzo, con tracce di pneumatici all’interno del greto, su cui vige il doppio vincolo dato dalla legge forestale e dal demanio idrico regionale.
“Sono anni e anni che segnaliamo questa situazione di degrado continuo e costante - prosegue Cadez -, abbiamo indicato i rifiuti presenti più volte a Comune e Isontina ambiente”. A parte il caso singolo di ritrovamenti, però, quello che gli ambientalisti sottolineano è che c’è “un abbandono continuo e costante di rifiuti, di cui una parte vola giù dal cavalcavia della 56bis, oltre al problema del Calvario dove alcuni andrebbero anche di giorno a scaricare”. Legambiente evidenza che la problematica è comune in altri contesti lungo l’asta fluviale ma, nonostante le molteplici sollecitazioni, “a Gorizia poco è stato fatto”. Il riferimento è anche all’installazione delle fototrappole.
Su questo tema, l’assessore all’ambiente Francesco Del Sordi, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, aveva spiegato che la tematica dipende dall’approvazione del nuovo regolamento di polizia locale. Questo, che sarà prossimamente discusso, include anche le modalità con cui utilizzare questa strumentazione. Cadez puntualizza che anche “la forestale è inesistente, perché se facessero i controlli troverebbero subito i responsabili, dato che nei finesettimana è pieno di gente in moto e con multe fino a 300 euro la gente inizierebbe a stare attenta”. Già nel 2015, insieme al WWF, venne proposta alla Provincia l’individuazione di un’area dove svolere attività motoristica.
Insieme ad altri sodalizi, sono state avanzate più volte delle idee nel corso degli anni, anche in Regione. “Ci si ferma in modo troppo superficiale a guardare la biodiversità e la ricchezza del nostro territorio, che proprio perché è di confine è interessante. Le istituzioni non si attivano, però”. Cadez, infine, rimarca che sulla sponda oggetto di rifiuti, verso Lucinico, è previsto il passaggio della nuova ciclabile: “Tra qualche anno sarà realizzata ma che biglietto da visita daremo? Trent’anni fa il parco di Piuma era una discarica ed è stato riqualificato, servirebbe un’azione di mappatura per ripristinare questi ecosistemi. Non dobbiamo vincolare tutti, ma almeno tutelare”.
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