Islam, i parroci di Monfalcone: «Costruire mondo più giusto tutti insieme»

Islam, i parroci di Monfalcone: «Costruire mondo più giusto tutti insieme»

IL MESSAGGIO

Islam, i parroci di Monfalcone: «Costruire mondo più giusto tutti insieme»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 19 Nov 2023
Copertina per Islam, i parroci di Monfalcone: «Costruire mondo più giusto tutti insieme»

Oggi, dopo le sante messe, verrà distribuito un foglietto con il messaggio che don Zanetti e don Zuttion hanno rivolto ai fedeli dopo le recenti vicende cittadine.

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Le preoccupazioni e le reazioni legate ai provvedimenti rivolti alla comunità musulmana annunciati nei giorni scorsi dal sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, coinvolgono anche i fedeli delle comunità cristiane che in questi ultimi giorni si sono rivolti ai sacerdoti della città. Lo hanno fatto esprimendo le proprie posizioni e ponendo loro diverse domande o perplessità sul caso. A questi legittimi interrogativi dei fedeli, hanno risposto i due parroci - don Flavio Zanetti e il decano don Paolo Zuttion - tramite un documento che è stato distribuito a partire da ieri sera.

Ricordiamolo: l’ordinanza dirigenziale è stata emessa dal Comune di Monfalcone per ripristinare - come specificato nelle scorse ore dal sindaco Cisint - la destinazione d’uso degli immobili interessati e una condizione di sicurezza nell’utilizzo degli stessi. I primi punti affrontati nel foglietto distribuito hanno riguardato l’annunciata chiusura dei due centri culturali presenti in città e la questione del sovraffollamento dei locali.

“Se il problema è il sovraffollamento di alcuni locali, è bene che questo venga impedito per la sicurezza delle persone che vi accedono – affermano i sacerdoti – certo, queste persone hanno diritto di pregare. Teniamo presente che siamo noi cattolici quelli che nel mondo sostengono la libertà religiosa, ovunque. Auspichiamo quindi che anche le di altre confessioni religiose possano pregare in luoghi consoni, rispettando le norme del nostro Paese, come facciamo noi”. S

ulle paure di frange fanatiche e integraliste poi, i due parroci hanno affermato: “Se a Monfalcone ve ne fossero, pensiamo che i veri musulmani saranno così saggi da emarginare e segnalare questi individui pericolosi per tutti, innanzi tutto per loro. E poi abbiamo piena fiducia nelle forze dell’ordine, che operano con discrezione e competenza per la sicurezza di tutti”.

Nel documento si legge inoltre: “Se sapete che qualcuno è un pericoloso integralista violento, non esitate a segnalarlo alle forze dell’ordine. Ma se non avete elementi per dirlo, è più saggio tacere che fare di ogni erba un fascio mentendo sul prossimo”. “Ma non sappiamo cosa dicono là dentro” avrebbero commentato alcuni fedeli monfalconesi. “Se qualcuno non sa cosa comunicano, possiamo chiederglielo e farcelo raccontare organizzando degli incontri – scrivono don Paolo e don Flavio - è importante saperlo e offrire segni di trasparenza e occasioni per conoscerci".

"Questo aiuta a capirci per evitare paure inutili. Siamo chiamati a vivere insieme, in pace e sereni”. Sul “pericolo di islamizzazione”, i sacerdoti hanno ricordato che ciascuno è libero di professare la sua religione. “Se uno è musulmano, è libero di esserlo – ricordano - se uno è cattolico, è libero altrettanto. Nessuno può impedirci di essere quello che siamo. Non sappiamo se questa società si islamizzerà ma certamente si sta scristianizzando. Questo non perché persone di fedi diverse sono venute qui ma per il fatto che troppi battezzati non vivono e praticano la propria fede”. Su paura e invasione, i due parroci invitano a non cedere a queste due tentazioni.

La paura è una cattiva consigliera – ricordano – i musulmani non sono i nostri invasori né i nostri nemici, ma dei nostri fratelli che sono venuti qui chiamati dal lavoro che altri non facevano. La stragrande maggioranza di loro è venuta nel nostro Paese nel rispetto delle vigenti leggi italiane. Queste persone sono venute quindi a vivere con noi che siamo cattolici, felici di continuare ad esserlo e di testimoniarlo amando tutte le persone che Dio ci fa incontrare sulla nostra strada come nostri fratelli, loro compresi”.

“Ringraziate Dio se avete il dono delle fede e fate di tutto per conservarla e condividerla – concludono don Flavio e don Paolo rivolgendo l'appello finale alle comunità cristiane - la novità è la bellezza del Vangelo di Gesù, che ci ama tutti, e per amore, per noi è morto e risorto, proprio Lui ci ha fatto scoprire che Dio è un Padre misericordioso che ama tutti i suoi figli, tutti, e li chiama a vivere da fratelli. E noi, che abbiamo il dono della fede, lavoriamo per costruire un mondo più giusto, vivibile e fraterno, come Dio comanda”.

Foto Voce Isontina

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