BOTTA E RISPOSTA
Islam: Bullian plaude alle parole di Forza Italia, Cisint chiede posizione chiara
Netta la replica del sindaco leghista Cisint: «Necessaria una posizione chiara da parte di chi ha ruoli politici o ricopre posizioni istituzionali».
«In che modo lo scontro muro contro muro risolve i problemi legati alla condizione femminile, alla violenza, alle incompatibilità culturali? E, anzi, buttare benzina sul fuoco non è, piuttosto, un atto irresponsabile?». Ad affermarlo è stato, alcuni giorni fa, il consigliere regionale di Forza Italia, Andrea Cabibbo, riferendosi ai rapporti con l'Islam. Si tratta di un ragionamento accolto con favore dal collega di Patto per l’Autonomia, Enrico Bullian, che ha sottolineato lo sganciarsi del fronte liberale «dai populisti di destra sulla chiusura delle moschee».
«Ho letto con attenzione le dichiarazioni del collega Cabibbo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale - afferma Bullian - oltre a quelle precedenti di Alessandra Savino, segretaria regionale di Forza Italia. Finalmente il centrodestra liberale si sgancia dai populisti di destra sulla ventilata chiusura delle moschee, che è irrazionale, irragionevole e potenzialmente dannosa. È evidente vada garantito a tutte e a tutti il diritto di culto anche pubblico del proprio libero credo religioso, così come previsto dalla Costituzione». Un segnale che per Bullian va quindi colto.
«Vanno trovate soluzioni condivise per consentire anche nei nostri territori, come a Monfalcone, una pacificazione nel rispetto reciproco di cittadini con culture e religioni diverse, ma che vivono e lavorano nel territorio del Friuli Venezia Giulia con uguali diritti e doveri» così in chiusura l’ex sindaco di Turriaco. Sul tema, pronta è stata la reazione del sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint: «Sull’immigrazione radicale islamica è necessaria una posizione chiara da parte di chi svolge ruoli politici o ricopre posizioni istituzionali»
Facendo riferimento alle «pretese sempre più arroganti dell’immigrazione radicale islamica», il sindaco ed euro-candidato sostiene che «la subordinazione e l’accettazione di questi loro modelli, nel segno di un multiculturalismo fasullo, ha diffuso nelle nostre città situazioni evidenti di illegalità, di insicurezza, di degrado sociale e di violazione dei diritti umani, specie per le donne e i minori».
«È inaccettabile intendere l’integrazione come una sudditanza alle loro imposizioni e ai loro modi di vita al di fuori del rispetto di ogni regola, quando, invece, deve essere esattamente il contrario – argomenta Cisint - chi vive nel nostro Paese deve conformarsi ai nostri principi e alle leggi che regolano la nostra convivenza». Secondo la prima cittadina, chi non condivide i fondamenti del convivere civile e della libertà «si colloca dall’altra parte, tradisce le istanze e i bisogni della nostra comunità, accettando una condizione di illegalità e prepotenza che rischia di compromettere le basi della nostra società e la nostra stessa identità».
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