Irisacqua in negativo, opposizione critica su Apt poi l'ex ospedale in Aula a Gorizia

Irisacqua in negativo, opposizione critica su Apt poi l'ex ospedale in Aula a Gorizia

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Irisacqua in negativo, opposizione critica su Apt poi l'ex ospedale in Aula a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 17 Set 2024
Copertina per Irisacqua in negativo, opposizione critica su Apt poi l'ex ospedale in Aula a Gorizia

La seduta di ieri ha visto un acceso dibattito sulle aziende partecipate dal Comune, poi le critiche dell'opposizione sul nuovo centro scolastico nell'ex ospedale.

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Occhi puntati sulle società partecipate del Comune di Gorizia, nella seduta del consiglio comunale di ieri pomeriggio. La votazione del bilancio consolidato (passata con 22 a favore, 11 contrari e 2 astenuti) ha infatti permesso di fare il punto sullo stato di salute delle diverse società di cui l’ente è socio, che sia di maggioranza o meno. A differenza delle ultime sedute dedicate al tema, però, non è stata la situazione dell’Aeroporto Duca d’Aosta a monopolizzare il dibattito, con l’opposizione che ha puntato il dito in particolare verso lo stato di Iriascqua e Apt.

Irisacqua
La prima presenta un passivo di 218mila euro, con l’assessore al bilancio Paolo Lazzeri che ha spiegato alcuni aspetti, a partire dall’assenza di 1,6 milioni di euro di fondi dallo Stato: «È un residuato del Trattato di Osimo dove, tra i vari punti, c’è anche l’acquisto di acqua dalla Slovenia. Le somme vengono rifuse dal governo italiano al Comune di Gorizia, che poi le gira all’azienda. Lo Stato però per 3 anni non ha saldato le sue quote, di circa 500mila euro all’anno». Tre mesi fa, però, è arrivata la comunicazione da Roma che arriveranno i pagamenti.

Aldilà di ciò, dai banchi della maggioranza è stato Dario Obizzi (Forza Italia) a intervenire nuovamente sulla municipalizzata, auspicando una commissione con la nuova amministratrice unica Giulia Martellos: «Non sappiamo quanto è aumentata la bolletta negli ultimi 3 anni, ossia un +10%. Nessuno sa nemmeno quante perdite abbiamo nella rete». È stata però il calo costante dell’utile della società di trasporto pubblico ad aver preoccupato maggiormente la minoranza, in particolare dopo la sua mancata partecipazione alla gara per il servizio scuolabus.

Apt
Marco Rossi (Pd) ha infatti rilevato che se nel 2018 gli utili erano oltre 2 milioni di euro, l’anno scorso si è arrivati a 76mila euro: «Una situazione scandalosa». Inoltre, «se siamo tutti preoccupati, facciamo un’indagine conoscitiva su Apt», accusando: «Sembra venir meno la capacità del Comune di incidere sulle sue scelte». Andrea Picco (Noi mi noaltris Go!) ha invece rimarcato: «A Monfalcone non hanno avuto alcun problema a partecipare alla gara». In replica, Lazzeri ha commentato che «non posso obbligare un’azienda partecipata a concorrere a una gara».

Sul tema è intervenuta anche la dem Laura Fasiolo, ponendo l’attenzione sul contenzioso in corso tra la stessa Apt e le altre aziende che compongono il consorzio Tpl Fvg. «Apt è la parte lesa - ha risposto l’assessore - la vicenda riguarda la gara attraverso cui i vari soggetto Tpl hanno vinto la gara europea della Regione. In quell’offerta, il raggruppamento metteva a disposizione dei chilometri gratuiti da fare, altrimenti non sarebbe stata valida l’aggiudicazione del servizio. Altre società non li hanno fatti», arrivando ora davanti al giudice.

L'aeroporto
Ovviamente non è mancato il riferimento ad Ada, con Picco che è tornato a evidenziare come questo «è un buco nero per le casse comunali», chiedendo se ci sia la volontà di un’ulteriore ricapitalizzazione da parte della giunta. Dal centrodestra, Obizzi ha invece rilevato che «già quest’anno il bilancio è meno negativo rispetto al passato. Sicuramente nel 2025 arriveremo al pareggio», auspicio condiviso dallo stesso Lazzeri. «Il risultato globale del bilancio consolidato - ha tirato le fila Luca Mastroianni (Udc) - mi dice che è migliorato di circa 1,4 milioni di euro».

Il centro scolastico
La seduta, iniziata nel ricordo di Gigi Lo Re, ha visto infine come ultimo punto la presa d’atto della mancanza di osservazioni dalla Regione sulla variante per il futuro Centro scolastico di via Vittorio Veneto. Un punto che alla fine si è allungato con le numerose considerazioni espressa dall’opposizione, all’indomani dell’annuncio dell’assessore regionale Cristina Amirante di invertire l’ordine di insediamento delle scuole nell’ex ospedale, partendo prima dall’Itis Galilei anziché dai licei Slataper nella prima fase del progetto. 

Se per Franco Zotti (Zotti contro tutti) la nuova struttura si potrebbe costruire attorno all’ex nosocomio senza abbatterlo, Rosy Tucci (Gorizia è tua) ha evidenziato l’assenza di coinvolgimento degli stessi istituti in queste scelte. Picco ha invece chiesto rassicurazioni sulla sicurezza attuale della scuola di via Diaz, incalzando il sindaco Rodolfo Ziberna per non aver ricevuto risposta. Dal canto suo, la vicesindaca con delega all’Urbanistica Chiara Gatta ha ridimensionato la questione, spiegando che sia Galilei che Slataper saranno spostate.

Rispondendo alle osservazioni sui lavori in corso per la nuova palestra di via Puccini, Gatta ha spiegato che questa «resterà alla cittadinanza. Edr ha commissionato uno studio fattibilità su cosa fare dove resterà il plesso» dopo essere stato svuotato dagli studenti nei prossimi anni. Per Fasiolo, resta irrisolto il quesito su dove saranno messe le officine dell’istituto tecnico. L’ex senatrice ha ricordato anche la recente proposta del presidente della Camera di commercio, Antonio Paoletti, di collocare qui una struttura dedicata agli anziani. Alla fine, il punto si è chiuso con 23 favorevoli e 13 contrari).

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