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Bilancio e investimenti, calo il debito e Ruda congela le imposte
Approvato il bilancio con l'indebitamento che scende a circa un milione di euro, critiche dall'opposizione: «Il paese ha problemi strutturali».
Punt sugli investimenti il bilancio di previsione 2024-2026 del Comune di Ruda, approvato nei giorni scorsi,. Per l'anno 2024 infatti, a fronte di una parte corrente di circa 2,5 milioni, le spese per investimento saranno superiori a 3,5 milioni di euro. L'indebitamento scende a circa un milione, in linea con il trend di costante discesa dell'ultimo decennio. Dal canto suo, l'opposizione del gruppo Ruda civile ha deciso di votare a favore con un suo solo consigliere in Aula.
«Questo è motivo di orgoglio soprattutto in questo periodo dove siamo riusciti a trovare canali di finanziamento alternativi per finanziare tutti gli investimenti e in particolar modo per coprire la parte a nostro carico dei progetti Pnrr, non coperta da fondi nazionali», commenta soddisfatto il sindaco, Franco Lenarduzzi. Per quanto riguarda il rispetto degli indicatori, l'ente rispetta tutti i limiti previsti dalle normative, sia in riferimento all'incidenza dell'indebitamento che sulla spesa del personale.
Lenarduzzi aggiunge: «Nonostante le tantissime sfide di questi anni, l'equilibrio di bilancio sarà garantito anche nei prossimi anni senza dover aumentare alcuna imposta, cosa niente affatto scontata, visto anche che le aliquote del comune di Ruda sono più basse di quelle della stragrande maggioranza degli altri comuni». Dopo la discussione in Sala consiliare, la votazione al documento è passata con il voto positivo della maggioranza e anche della consigliera indipendente Florina Beakovic.
Il primo cittadino, ringraziando tutti coloro che contribuiscono ad amministrare il Comune, afferma con soddisfazione che «il lavoro che si sta compiendo guarda al futuro della comunità. In un periodo di grande crisi demografica e sociale, lavorare con lo spirito costruttivo è l'unica soluzione per affrontare i grandi problemi. Investire le risorse per progetti concreti deve interpretare anche la volontà di mettere a disposizione strutture e servizi per combattere la decrescita dei piccoli centri. Se non si offrono servizi, non si possono immaginare crescite sociali».
«La tendenza a voler centralizzare tutto non sempre risponde a efficienza e efficacia. Le reti che possono rinascere dai territori vanno a favore dei servizi e della qualità della vita» conclude. Dalla minoraza, il capogruppo Riccardo Alessi rileva che «è vero che c’è un bilancio in positivo, ma il paese ha problemi strutturali mai risolti. Noi lo diciamo sempre in Consiglio. Il bilancio è positivo ma si tolgono servizi che servirebbero al cittadino. È la normalità che questo atto sia in positivo, serve solo per far fare carriera politica a qualcuno ma non si investe». Alessi fa quindi l'esempio delle pensiline bus: «Sono nell'incuria e nessuno interviene».
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