L’INTERVENTO
Integralismo e ordinamenti coranici, Cisint ribatte a Bullian: «Sinistra cinica e senza pietà cristiana»
L’europarlamentare leghista interviene ancora una volta su violenze alle minori bengalesi, rispetto delle regole urbanistiche, diritti dell’infanzia e centri culturali.
«Le affermazioni del consigliere Bullian di giustificazione e di minimizzazione sui comportamenti dell’integralismo islamico che applica anche nel nostro territorio gli ordinamenti coranici sono di una gravità inaudita». A dichiararlo è l’europarlamentare leghista Anna Maria Cisint che ribatte “colpo su colpo” alle ultime dichiarazioni che il consigliere regionale di Patto per l’Autonomia Enrico Bullian ha inviato agli organi di informazione locale.
L’accesa dialettica va avanti da venerdì scorso. «Evidentemente – continua l’ex sindaco di Monfalcone - non ha insegnato niente il caso di Aman Abbas, la minorenne spietatamente uccisa dai genitori per aver rifiutato le loro imposizioni, per comprendere la drammatica condizione di queste bambine, straniere che vivono in un Paese straniero nell’oppressione di regole arcaiche, che a 13 anni vengono tolte dalle nostre scuole e rimandate in patria per subire matrimoni combinati di interesse in un contesto di poligamia».
«La sinistra, per attaccare me, offende il coraggio delle ragazze che voglio la libertà» motiva l’onorevole. «Secondo Bullian se i casi sono pochi, ma purtroppo non è così perché prevale la paura per le conseguenze della denuncia, allora diventano tollerabili e accettabili le violenze sulle minori, e magari anche il femminicidio, se riguarda la comunità musulmana che vive da noi e può essere usata per campagna elettorale da una sinistra che mostra con ciò tutto il suo cinismo e la mancanza di ogni pietà e carità cristiana».
«Sostenere, nello stesso tempo, che non c’è un problema di segregazione e sopraffazione delle donne musulmane perchè una settantina, un’inerzia su oltre duemila, hanno un impiego è un segno altrettanto odioso di mancanza di rispetto per la dignità umana – rileva Cisint - allo stesso modo si contesta il Comune perché applica le stesse norme urbanistiche che tutti i cittadini devono rispettare anche ai centri islamici, che non si devono chiamare moschee anche se alla luce del sole sono utilizzati come luoghi di predicazione e di preghiera».
E ancora l’onorevole leghista: «Se la Garante comunale dell’infanzia lancia l’allarme per le difficoltà delle bambine del Bangladesh a scuola nella pratica motoria, nelle uscite formative o nei casi in cui i compagni maschi si sostituiscono nell’interazione verbale fra alunne e insegnanti, oppure se i bambini delle primarie vengono abbandonati in mensa con gli altri compagni senza poter toccare cibo durante il mese di Ramadan, per la nostra sinistra è tutto regolare perché l’unico interesse non è la legalità e il rispetto delle persone ma la campagna elettorale e quindi si devono minimizzare tutte le nefandezze».
«Se l’indifferenza e il disprezzo verso le regole della convivenza sociale e la protezione dei soggetti fragili raggiunge i livelli delle affermazioni del consigliere Bullian – conclude - non siamo più nel campo della politica, ma della sua aberrazione che va contrastata per salvaguardare i nostri valori più importanti».
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