Le insidie del cyberbullismo spiegate ai ragazzi, tutti gli eventi nel Goriziano

Le insidie del cyberbullismo spiegate ai ragazzi, tutti gli eventi nel Goriziano

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Le insidie del cyberbullismo spiegate ai ragazzi, tutti gli eventi nel Goriziano

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 08 Feb 2024
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Il ministero dell’istruzione ha istituito la giornata contro il fenomeno, in collaborazione con le forze dell’ordine. Ecco i rischi che ci sono online.

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Quando negli anni Sessanta Marshall McLuhan coniò il termine “villaggio globale”, già aveva subodorato il pericolo insito all’iperconnessione, riflettendo con il successivo “War and peace in the Global Village” (1968). Un progresso tecnologico che nell’era di Internet porta con sé bullismo e cyberbullismo, contro cui il ministero dell’istruzione ha istituito la giornata celebrata ieri in collaborazione con le forze dell’ordine. Una settimana impegnativa, fanno sapere dalla Polizia postale di Gorizia, alludendo anche al Safer Internet day del 6 febbraio. Si tratta di interventi che vengono svolti regolarmente in ambito scolastico, come quello alle medie “Della Torre” di Gradisca, collegati al contempo in streaming con Roma.

Attività orchestrate con il ministro dell’Interno, a partire dal progetto “cuoriconnessi” - rivolto alle scuole italiane di primo e secondo grado – per il quale verrà stampato il libro della collana giunta alla sua quinta pubblicazione, poi distribuito gratuitamente dai Centri operativi per la sicurezza cibernetica. Interventi che mirano a un utilizzo consapevole di Internet, che in sé racchiude una doppia valenza. Se da un lato la Rete è divenuta strumento indispensabile di crescita economica e diffusione del sapere, dall’altra cela lati oscuri, rappresentando un pericolo per i minori soprattutto nell’ambito dei social media. Fra questi, il primo a essere additato è Tik Tok, in cui si nascondono le insidie dell’emulazione e di contenuti che peggiorano la salute mentale di bambini e adolescenti.

Ieri c'è stato un incontro con 90 studenti della scuola primaria “Cuzzi” e “Battisti”, facenti parte dell’Istituto comprensivo Randaccio di Monfalcone. Il primo di una serie di eventi concordati su invito di Laura Saicovich, Garante per l’infanzia e l’adolescenza del comune di Monfalcone. L’utilizzo di Internet, spiegano gli agenti, è sempre più precoce: basti pensare che il primo cellulare viene regalato per la prima comunione, quindi già in quarta elementare. Una complessità che si ritrovano ad affrontare le nuove generazioni di genitori, senza averne potuto fare esperienza durante la propria giovinezza.

Globalizzazione che alcune famiglie gestiscono con difficoltà, dovendo possedere anche discrete conoscenze informatiche per tutelare i propri figli. L’altro pericolo da non sottovalutare è rappresentato dall’adescamento di minori da parte di “potenziali predatori”, un problema sommerso. Sono pochi quelli che sporgono denuncia, spiegano dalle forze dell'ordine, perché i genitori non ne sono a conoscenza. I casi potrebbero essere molto più alti, pur essendo una provincia piccola. Un problema che dilaga a macchia d’olio, sfociando anche negli aspetti torbidi della sex-tortion, del revenge porno e degli hater.

Di qui l’importanza della consapevolezza per un corretto utilizzo del mezzo informatico. «I dati del monitoraggio - condotto su questi temi dal Ministero su un campione di più di 185mila studenti e più di 44mila docenti nell’anno scolastico 2022/23 - rilevano che la prepotenza “faccia a faccia” ha colpito il 26,9% degli intervistati e vede il 17,5% del campione come parte attiva. Nella modalità digitale i numeri rivelano un 8% degli studenti intervistati nel ruolo di vittime e il 7,2% come autori di episodi di cyberbullismo», specifica in una nota la sindacalista Ivana Barbacci della Cisl di Roma.

Un problema che si acuisce nei rapporti con il personale scolastico, di cui il recente episodio di violenza contro l’insegnante di Varese - accoltellata all’ingresso del liceo da uno studente «sotto pressione» - fornisce un esempio sul quale riflettere. La legge del 2017 prevede l’istituzione di un referente scolastico per il cyberbullismo, una figura che attraverso una formazione specifica si occupi di intercettare quei segnali che s’innescano nelle comunità studentesche. Segnali che - seppure captati per tempo - vengono poi sottoposti alla valutazione delle singole famiglie, cui spetta la decisione di sporgere denuncia. Se è la famiglia stessa che deve valutare, poi sta al dirigente stabilire provvedimenti disciplinari, in relazione alla gravità del caso.

Numerosi gli interventi della Postale previsti fino ai prossimi mesi, a Gorizia e in tutto il territorio. Il 21 e il 28 febbraio – presso la sala conferenze della biblioteca comunale di Monfalcone – si dedicheranno due giornate agli allievi dell’Istituto comprensivo Giacich, mentre questa settimana gli incontri informativi proseguono con gli studenti della “Livio Verni” di Fogliano. Per quanto riguarda le scuole superiori, è stata svolta una conferenza presso il Polo tecnico di Gorizia “Cankar-Vega-Zois” e sono ancora da concordare le date per l’appuntamento che coinvolgerà 350 studenti del Pertini in due turni - rispettivamente per la sede di Grado e per quella di Monfalcone – oltre che il polo liceale di Gorizia.

Viviamo nell’era in cui le comunicazioni di massa costituiscono potenzialità enormi, come hanno intuito le stesse milizie Houthi, minacciando di tagliare i cavi delle telecomunicazioni nel Mar Rosso. «La rete è una straordinaria innovazione – ha sottolineato il ministro Piantedosi in collegamento dal Viminale – ma ci sono dei rischi come nella vita reale». Dal singolo messaggio che mette in ridicolo una compagna o un compagno è facile cliccare e condividere in un gruppo o in una bacheca con un profilo pubblico, trasformando una parola in un fiume in piena che si vuol fermare con le mani, come spiegano le forze dell’ordine. La cosa da fare è non inoltrare il messaggio, ma bloccarlo, comunicando la situazione a un genitore o un adulto.

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