Preoccupa l'inquinamento oltreconfine a Vrtojba, allarme di Legambiente

Preoccupa l'inquinamento oltreconfine a Vrtojba, allarme di Legambiente

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Preoccupa l'inquinamento oltreconfine a Vrtojba, allarme di Legambiente

Di Redazione • Pubblicato il 12 Ott 2021
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L'allarme lanciato da Vrtojba, timori sulle ripercussioni soprattutto a Sant'Andrea.

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La situazione ambientale transfrontaliera preoccupa le associazioni locali. Nei giorni scorsi, infatti, il gruppo di cittadini "Civilna inciativa" di Vertojba ha segnalato criticità sul versante sloveno. Dopo le analisi eseguite dalle istituzioni, tramite prelievi di campionamenti di aria, acqua e terra, sono così emersi quantità importanti di idrocarburi policromatici aromatici, una classe di sostanze chimiche classificate come cancerogene dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Sono per questo in corso rapporti con il gruppo, per meglio comprendere quanto sta succedendo.

La situazione ha destato la preoccupazione di Legambiente Gorizia ed EkoŠtandrež, in particolare per le possibili conseguenze anche nell'aria respirata sul versante italiano. In particolare - spiegano gli ambientalisti - "considerando che a Sant’Andrea, da circa tre anni, i cittadini lamentano una situazione di forte disagio a causa di problematiche di odori in diverse fasce orarie". Dal tavolo, quindi, "è emersa la proposta di iniziare un percorso di monitoraggio attraverso un gruppo di volontari che durerà tre mesi per rilevare le caratteristiche dell’odore percepito ed attraverso altri parametri quali luogo e tempo".

Il monitoraggio, spiegano i sodalizi, "è iniziato il 4 ottobre e durerà all’incirca fino al 31 dicembre, e al momento hanno aderito al monitoraggio 19 persone". Chiedono però di più: "Il monitoraggio condotto dall’Arpa certamente evidenzierà alcuni risultati, ma alla luce di quanto è emerso delle indagini effettuate oltre confine, è necessario un monitoraggio dell’aria con adeguata strumentazione in maniera continua, magari creando un gruppo di lavoro transfrontaliero. Sorgono allora alcune domande spontanee. Per quale motivo il Gect non è mai stato coinvolto su queste tematiche? O si deve occupare solo di piste ciclabili?".

Secondo Legambiente, "è urgente la creazione di un comitato che si occupi di ambiente e sostenibilità. Quella dovrebbe essere la sede giusta per affrontare questi problemi in maniera condivisa, anche coinvolgendo i portatori d’interesse". Punta poi il dito verso "una centralina di monitoraggio dell’aria nell’area industriale di Sant’Andrea, e di proprietà del Consorzio industriale, che risulta non utilizzata. Per quale motivo non sta raccogliendo dati utili ad analizzare questa situazione? Non bastasse ma l’associazione ha ricevuto recentemente delle segnalazioni ancora relative all’area di Montesanto".

L'associazione ricorda quindi il caso Livarna, con gli effetti dell'attività dell'azienda posta sul confine in Slovenia. Nel frattempo, rivendica di aver fatto "molto di più da sola, organizzando incontri pubblici sull’inquinamento dell’aria, installando una centralina ad altissima tecnologia presso l’Isis D’Annunzio sviluppando un progetto per coinvolgere gli studenti ('Che aria tira?'), e installando altre centraline minori per le sole polveri sottili in diverse aree della città. Pare assurdo ma la nostra associazione di volontariato è più attiva delle istituzioni stesse".

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