Inizio dei saldi a Gorizia, partenza fredda in città: pesa il gran caldo

Inizio dei saldi a Gorizia, partenza fredda in città: pesa il gran caldo

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Inizio dei saldi a Gorizia, partenza fredda in città: pesa il gran caldo

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 10 Lug 2023
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Commenti divisi sulla partenza delle svendite, non manca la clientela nei centri commerciali. Le opinioni dei commercianti in città e non solo.

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Partenza nel complesso buona, quella dei saldi estivi a Gorizia, anche se l’inizio infrasettimanale del giovedì ha creato qualche incertezza negli acquirenti. «Di solito si iniziava il primo sabato di luglio, quest’anno si è deciso per il 6 luglio, e la gente non aveva ancora realizzato che c’erano i saldi - ha commentato Antonella Pacorig di Federmoda -. Sabato è stata invece una buona giornata; nonostante le temperature estive abbiamo notato la presenza di turisti, e questo ci ha gratificato». È stato quindi un bilancio «timido ma positivo», ha aggiunto, osservando poi come «adesso c’è ancora tanto da giocare, soprattutto in questa settimana».

Dello stesso avviso la direttrice della Upim, Sandra Gasparini: «Finora è andata abbastanza bene, ma con una partenza più lenta rispetto al week-end». Poche faville registrano altri negozi, complice il caldo e poco interesse che blocca la gente. Diverso il caso di Original Marines, che ha registrato un buon incasso il primo giorno di inizio saldi e poi un calo. Complici di questo moderato calo sono soprattutto le temperature elevate di questi giorni, che spingono molti a casa o a cercare il refrigerio dei centri commerciali.

Nel comune di Aiello del Friuli, l'Outlet Village ha registrato un avvio più che positivo, con il 42% dei visitatori provenienti da Germania, Austria, Slovenia o Croazia, unitamente alle nuove aperture di Levi’s, North Sales e Jack&Jones. Molti austriaci, tedeschi o turisti transfrontalieri sfruttano poi la breve distanza o le giornate di maltempo per spostarsi da Grado al Tiare di Villesse, unendo lo shopping a buon prezzo alla vacanza di mare. Negozi di scarpe gettonati, come testimoniano gli addetti alle vendite fin dal primo giorno di svendite, così come nel settore della gioielleria.

A sottolineare lo svantaggio dei negozi in città rispetto ai grossi centri commerciali è Beny Kosic di K2: «Per noi influisce molto il caldo, la gente preferisce recarsi nei centri commerciali dove trova l’aria condizionata ed è più fresco. I saldi estivi di solito hanno una valenza media, la stagione della montagna inizia a luglio e non riusciamo a fare sconti alti. Poi l’articolo sportivo è un prodotto particolare. Il discorso dei saldi è complesso, sul mercato ci sono troppe tipologie di articoli rincarati di molto. Spesso la gente cerca solo un’elevata percentuale di sconto, ma quando lo sconto supera il 30% vuol dire che è stato rincarato tanto. Poi ci sono i saldi online», dove a farla da padrona è una «totale deregulation».

Le normative europee purtroppo creano solo un grosso svantaggio, per il negozio fisico tradizionale, una concorrenza spietata dove «il grande mangia il piccolo», e molti soccombono. Questa è probabilmente una delle motivazioni per le quali molti commercianti hanno chiuso i battenti, proprio in uno degli scorci più belli quale è piazza Vittoria. «Adesso abbiamo sconti del 20% sugli articoli da montagna, che è tanto. Gorizia è un po’ sottotono per quanto riguarda la capacità di richiamare da fuori. Sono più i clienti affezionati, eccetto qualche realtà con la clientela slovena».

«È un periodo difficile, il potere d’acquisto si è abbassato, mentre gli stipendi sono rimasti gli stessi di quindici anni addietro. O si va in vacanza, o ci si compra lo scarpone nuovo». Seppure le vendite siano sottotono, si tratta comunque di «una boccata di ossigeno, utile a dare liquidità in più», ha evidenziato. Una difficoltà che potrebbe in parte essere ovviata con le aperture serali, quando il fresco rende gradevole passeggiare per la città svuotata durante il giorno a causa della calura estiva. «Le aperture serali hanno un senso solo se ci sono eventi in città, si apre più tardi e si chiude più tardi. Altrimenti la gente preferisce andare al Tiare, dove trova parcheggio e fresco».

«Noi lavoriamo soprattutto nelle prime ore della mattinata, poi nell’ultima ora e mezza. Ad ogni modo va molto meglio che lo scorso anno: con gli incendi la città era deserta», ha concluso con una nota di pacato ottimismo.

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