IL MESSAGGIO
Ramadan a Monfalcone, l'arcivescovo Redaelli scrive alle comunità musulmane
Il presule: «Chiamati a essere portatori di speranza per la vita presente e futura». I centri chiedono l'istanza di esecuzione al Consiglio di Stato.
Dalla serata di domenica 10 marzo, anche le comunità musulmane di Monfalcone entreranno nel mese del Ramadan. Sarà un periodo di circa un mese dedicato al digiuno, alla preghiera e alla purificazione interiore. Comincia con l’arrivo della luna nuova, previsto tra domenica e lunedì, e durerà fino al 10 aprile quando inizierà il ciclo lunare successivo. In occasione di questa festa, l’arcivescovo di Gorizia monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli ha inviato un messaggio di auguri alle comunità islamiche cittadine.
«Sono lieto di presentarvi gli auguri fraterni per un mese di Ramadan ricco di benedizioni e crescita spirituale – scrive monsignor Redaelli - digiuno, preghiera, elemosina, ci avvicinano a Dio Onnipotente nostro Creatore e a tutti coloro con i quali viviamo e lavoriamo, aiutandoci a continuare il cammino sulla strada della fraternità, costruendo insieme la città dell’amore, della quale ognuno è parte».
«Quest’anno, l’inizio del mese sacro del Ramadan, si colloca per i cristiani nel tempo di grazia della Quaresima – continua il presule - ancora di più allora ci possiamo sentire tutti chiamati a camminare insieme, convertendo i nostri cuori a Dio e al servizio di tutti i fratelli in umanità, specialmente dei più poveri».
L’arcivescovo Carlo ricorda poi un passaggio dell’Enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco: «Il culto a Dio, sincero e umile, porta non alla discriminazione, all’odio e alla violenza, ma al rispetto per la sacralità della vita, al rispetto per la dignità e la libertà degli altri e all’amorevole impegno per il benessere di tutti».
«Noi, cristiani e musulmani, siamo chiamati a essere portatori di speranza per la vita presente e futura, e testimoni, costruttori di questa speranza specialmente per coloro che vivono difficoltà e disperazione. Come segno di vicinanza spirituale, vi assicuriamo i migliori auguri di un mese di Ramadan sereno» così in chiusura monsignor Redaelli.
Intanto, per quanto riguarda la riapertura dei centri di preghiera di via don Fanin e via Duca d’Aosta, non c’è nessuna novità. Lo scorso mercoledì 6 marzo, l’avvocato Vincenzo Latorraca, legale difensore delle comunità islamiche cittadine, ha comunicato il deposito di un'istanza di esecuzione rivolta al Presidente della seconda sezione del Consiglio di Stato. Si rimane dunque in attesa.
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