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Inizia il countdown a Gorizia, rivendicato l'attacco hacker al Comune
Il gruppo Lockbit 3.0 ha già colpito anche Agenzia delle Entrate e altri enti, chiesto il riscatto.
Il Comune di Gorizia è finito nella rete di Lockbit 3.0. Ci sarebbe questo gruppo di hacker internazionali dietro all’attacco informatico che ormai da una settimana ha messo in ginocchio le rete interna municipale, mandando offline il sito stesso dell’amministrazione. Come riportato diversi giornali online dedicati alla cyber security, la banda avrebbe rilasciato la richiesta definitiva di un riscatto, su cui però non è stata resa nota la cifra, fissando la scadenza al 15 settembre. Quel giorno, i responsabili minacciano di pubblicare tutti i dati rubati.
A luglio, la stessa banda avrebbe colpito anche i portali dell’Agenzia delle Entrate e dell’azienda tech MWD Digital di Verona, attraverso il proprio ransomware. Un virus, questo, elaborato nel 2019 e che nel corso degli anni ha visto svilupparsi in diversi aggiornamenti. Al momento, non viene riportata ancora la quantità di denaro richiesta come riscatto o il costo relativo all’estensione del countdown, mentre prosegue il lavoro dei tecnici per ristabilire la funzionalità dei servizi, messi a dura prova da oltre una settimana.
Nelle immagini diffuse dalla stessa Lockbit, si osserva che i file in loro possesso sono effettivamente quelli sottratti al Comune: si vai consuntivi di bilancio degli ultimi anni ai documenti relativi al personale, nonché progetti e bandi. Il ransomware - come spiegano gli esperti - è una tipologia di malware che viene inoculato all’interno di una organizzazione, per poter cifrare i dati e rendere indisponibili i sistemi. Dalle prime ricostruzioni, si sarebbe diffuso nell’intranet da un computer di un dipendente, attaccando velocemente gli altri.
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