GO! 2025 inizia tra due anni esatti, attesi in 100mila all'apertura

GO!2025 inizia tra due anni esatti, attesi in 100mila all'apertura

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GO!2025 inizia tra due anni esatti, attesi in 100mila all'apertura

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 08 Feb 2023
Copertina per GO!2025 inizia tra due anni esatti, attesi in 100mila all'apertura

Apertura l'8 febbraio 2025, giorno dei poeti France Prešeren e Giuseppe Ungaretti, il ministo Sangiuliano: «Governo è vicino».

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Sarà l’8 febbraio 2025 la giornata inaugurale della Capitale europea della cultura 2025. L’annuncio ufficiale è stato dato in contemporanea da piazza Bevk a Nova Gorizia, piazza della Vittoria a Gorizia e piazza Prešeren da Lubiana. Scelta non casuale: oggi la Festa nazionale della cultura slovena, che coincide con la data di morte del maggior poeta d’oltreconfine: France Prešeren. Proprio con le note dell’inno sloveno, basato sul testo della sua poesia “Zdravljica” (“Brindisi”), è stata introdotta la cerimonia di oggi.

L’inaugurazione, che avrà luogo tra due anni, “si svolgerà tra le due stazioni ferroviarie, quella slovena della Transalpina e quella italiana, – ha spiegato il direttore di zavod Go!2025, Gorazd Božič – con tanti piccoli eventi che si svilupperanno durante l’intera giornata”. “Sono attesi fino a 100mila visitatori”, è la stima dichiarata da Božič sull’affluenza prevista per l’inaugurazione e la regia sarà affidata alla co-autrice del Bid Book Neda Rusjan Bric. Si cercherà il coinvolgimento più ampio possibile di tutti i soggetti locali.

Ad annunciare la data a Lubiana è stata la ministra della Cultura slovena Asta Vrečko, mentre a Gorizia sono stati il sindaco Rodolfo Ziberna e, in collegamento da Roma, il ministro della Cultura italiano Gennaro Sangiuliano. Gorazd ha quindi manifestato la propria soddisfazione per il collegamento virtuale realizzato oggi tra Lubiana e Roma, attraverso la Capitale GO! 2025. Dopo l’annuncio alcuni attori hanno interpretato alcune delle poesie più celebri di Prešeren sia in sloveno, sia in italiano, come “Cuore incorrotto” e “Dissotterramento”.

Dall’altra parte dell’ormai ex confine, è stato rimarcato anche un altro importante anniversario legato all’8 febbraio: la nascita di Giuseppe Ungaretti nel 1888. Sia lui che il “collega” sloveno erano figli dell’Ottocento, seppur in fasi diverse: se Prešeren era legato al Romanticismo e al sentimento nazionalista slavo all’interno dell’Impero asburgico, Ungaretti ha invece vissuto la fine del secolo e soprattutto la tragedia europea della Grande guerra, che lo ha legato per sempre a questo piccolo angolo del Vecchio continente.

“Stiamo correndo con i passi giusti - ha commentato il primo cittadino in piazza Vittoria - grazie a Gect e zavod”. L’assessore regionale alla cultura, Tiziana Gibelli, ha quindi ricordato, citato alcuni versi dalla poesia “I fiumi” in cui viene compreso anche l'Isonzo come “Ungaretti ha combattuto durante la Prima guerra mondiale sul Carso. Il fiume unisce la due città di Nova Gorica e Gorizia proprio come nel 2025 saranno insieme in un'unica Capitale europea della cultura. Il nostro lavoro deve andare in questa direzione”.

Il tutto “con l'obiettivo di rilanciare e di fare conoscere tutte le bellezze e le potenzialità di questo splendido territorio”. Auspicio condiviso dall’omologo comunale Fabrizio Oreti, sicuro che “dall’8 febbraio cambieremo la nostra del nostro territorio”, così come dal presidente della V commissione regionale. “Ora inizia il countdown di 48 mesi - ha sottolineato al direttrice del Gect Go, Romina Kocina -, avremo un ricco calendario di eventi per il 2025 ma non solo”. Intervenuto con una nota anche il ministro Gennaio Sangiuliano.

Il responsabile della cultura ha affidato le sue parole a una nota, anticipando che incontrerà il prossimo venerdì Ziberna e Gibelli proprio su GO! 2025. In quella sede, si parlerà anche di un suo incontro con l’omologa slovena. “L’Italia - così l’esponente del governo Meloni - è e deve essere orgogliosa per questo riconoscimento che fa finalmente emergere le vicende di un territorio, quello del Goriziano, attraverso il quale è passata la storia d’Europa e in cui un drammatico confine ha profondamente segnato le comunità che lo abitano”.

Ha collaborato Timothy Dissegna. Foto Daniele Tibaldi/Timothy Dissegna

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