L'incendio di Mossa brucia ancora e fa paura, la Regione rassicura sui rischi

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L'incendio di Mossa brucia ancora e fa paura, la Regione rassicura sui rischi

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 16 Nov 2021
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Prorogata l'ordinanza del sindaco Russian. Scoccimarro: «Nessuna negligenza, la zona era sotto sequestro».

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La rassicurazione arriva dal prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi: “Al momento, non si prospettano rischi per popolazione”. L’annuncio arriva dopo il confronto nel Palazzo del governo di piazza Vittoria, iniziato questa mattina alle 9 insieme alla sindaca di Mossa, Emanuela Russian, il vicegovernatore Riccardo Riccardi, l’assessore alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, e ai vertici di Asugi, Protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri e Arpa. Proprio quest’ultima ha eseguito i primi accertamenti sull’aria, dopo la grande nube comparsa ieri sera.

La riunione di emergenza arriva all’indomani del rogo scoppiato nella zona industriale. “Non si prospetta un rischio inquinamento” ha sottolineato Scoccimarro, anche se i dati alla mano sono ancora limitati. In ogni caso, è stato condivisa la possibilità per le amministrazioni locali di Mossa, San Lorenzo Isontino e Capriva del Friuli di adottare o prolungare ordinanze precauzionali. Così farà il comune interessato in prima persona, che già da ieri sera ha predisposto la chiusura di scuole, aree verdi, nonché la limitazione degli spostamenti della popolazione.

L’atto rimarrà in vigore ulteriori 48 ore. La presenza di rifiuti nell’ex Bertolini era nota da più di un anno, ma l’esponente della giunta Fedriga puntualizza che “non c’è stata nessuna negligenza. Il materiale era sotto sequestro della magistratura, avevamo pronto un bando per la sua rimozione ma ora bisognerà rifare tutto”. Dal canto suo, Russian ha spiegato che “era auspicabile che quei rifiuti venissero rimossi il prima possibile, evidentemente l’esito è stato un altro”. Della spesa si era già fatta carico Trieste, che ora quindi dovrà ricominciare con l’iter.

Un grosso punto di domanda sulle tempistiche è posto dall’azione della giustizia, con le cause dell’incendio ancora da chiarire. Ad ora, le condizioni del vento aiutano a disperdere le fiamme, dopo il Borino soffiato ieri sera. Nel frattempo, c’è preoccupazione in paese e nei dintorni su quali potranno essere le conseguenze dell’inferno scoppiato, vista anche la presenza di amianto nel capannone. I vigili hanno iniziato le operazioni di rimozione dei materiali, anche con l’intervento del Gruppo operativo speciale di Udine, con operazioni che proseguiranno per tutto il giorno.

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