Incendio dentro il carcere di Gorizia, le reazioni della politica al nuovo caso

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Incendio dentro il carcere di Gorizia, le reazioni della politica al nuovo caso

Di Redazione • Pubblicato il 23 Lug 2024
Copertina per Incendio dentro il carcere di Gorizia, le reazioni della politica al nuovo caso

Dopo il nuovo caso di tensione all'interno della struttura, i partiti di opposizione chiedono l'intervento della Regione per sovraffollamento e carenza di personale.

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La nuova vicenda che ha coinvolto il carcere di Gorizia ha velocemente provocato la reazione della politica. A intervenire è la segretaria provinciale del Pd Sara Vito, che ringrazia innanzitutto gli «agenti della Polizia penitenziaria e tutto il personale che si è prodigato per contenere e far rientrare una situazione di tensione e rischio. Anche Gorizia, dove pure abbiamo acceso anche pochi giorni fa l'attenzione con la visita dell'onorevole Serracchiani, finisce purtroppo tra le carceri "problematiche"».

La dem rileva che «questo episodio si somma agli altri che in Italia e in Regione stanno segnando un'estate caldissima per il sistema carcerario nazionale, che non lascia esenti nemmeno strutture più piccole e meno degradate di altre. Nell'indifferenza del Governo e delle forze di maggioranza stanno degenerando situazioni da sempre critiche. È un mix esplosivo quello fra sovraffollamento, carenza di personale, malessere psichico, caldo opprimente e altri fattori. Le condizioni di chi lavora in carcere sono messe a dura prova anche dall'uso improprio dei penitenziari, che per effetto delle misure governative si riempiono oltre ogni limite».

Così come per i diritti di chi vi lavora, anche per quelli «dei detenuti - incalza Vito - devono avere dignità e riconoscimento. Senza cambiare rotta è inevitabile peggiorare». Quattro detenuti e sei agenti sono rimasti intossicati dal fuoco acceso da un ospite della struttura di via Barzellini, venendo inviati in ospedale mentre lo stesso detenuto che ha appiccato le fiamme è ricoverato in rianimazione. A dirsi preoccupata per quanto accaduto è la consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra, Serena Pellegrino, puntando il dito sul sovraffollamento.

«Prima i disordini a Trieste, ieri a Gorizia - così l'esponente di minoranza - Ricordo  che anche nella nostra ricca regione, che in questi giorni alloccherà quasi 1 miliardo e 400 milioni a pioggia, il sovraffollamento, le difficili condizioni di vita dei detenuti, la carenza igienico-sanitaria e quello dei lavoratori nelle carceri del Fvg dovrebbero essere problemi che nell'agenda di questa giunta non dovrebbero mancare, ma essere inseriti e considerati. Le stesse strutture carcerarie sono fatiscenti e gli interventi forniti da operatori sanitari e sociali sono sempre più farraginosi e complicati quasi, a dispetto dei diritti sanciti dalla nostra carta costituzionale, ci si trovi davanti a un obbligo capestro e facilmente ovviabile».

Replicando alle parole del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, Pellegrino rileva che «andrebbe ribadito che in Italia mancano almeno 14mila posti letto regolamentari e che i suicidi avvenuti in carcere dall'inizio dell'anno sono 58, nove solo nel mese di luglio. Se il ritmo dovesse continuare di questo passo, a fine anno rischiamo di superare il tragico record del 2022 che, con 85 casi, è passato alla storia come l'anno con più suicidi di sempre. Stiamo parlando di persone in carne e ossa e non di semplici dati statistici».

Per il coordinatore provinciale del Movimento 5 stelle, Mauro Capozzella, «l'ennesimo episodio della rivolta del carcere di Gorizia è la riprova che in Friuli Venezia Giulia serve una seria politica di adeguamento e riammodernamento delle strutture carcerarie unitamente a servizi e un coinvolgimento della popolazione carceraria in attività sociali. Come già denunciato dai garanti in tutta la regione ci sono numeri sopra la capacità ricettiva delle strutture alcune delle quali, come Pordenone, decisamente obsolete e inadeguate».

Per la collega del M5s e consigliera regionale, Rosaria Capozzi, «i disordini che vengono a crearsi, che vanno condannati come tutti gli atti di violenza e danneggiamento della cosa pubblica, sono la conseguenza di una situazione al limite che mina la sicurezza dei detenuti, ma anche degli agenti penitenziari. Da qui, la presentazione in questa legge di assestamento finanziario di «un altro ordine del giorno, sottoscritto dal consigliere Honsell, dopo quello presentato nell'Assestamento dello scorso anno. Con questo atto di indirizzo, chiediamo che siano presenti nelle nostre carceri maggiori attività culturali e ricreative utili ad allentare la tensione sociale che spesso regna in questi luoghi cupi, indotta dalla detenzione».

«L'emergenza carceri - incalza la consigliera regionale del Pd, Laura Fasiolo - è una tematica che va affrontata non solo a livello nazionale, ma anche dai Comuni e quindi dai sindaci e Consigli comunali che hanno il compito di nominare i garanti, cosa che hanno fatto solo due Comuni dei cinque che ospitano due case circondariali più Cpr. Questo lo denunciavo nei giorni scorsi in occasione di una visita alla casa circondariale e oggi è accaduto l’inevitabile, l’incendio e la rivolta nel carcere di Gorizia con le immaginabili conseguenze per carcerati e personale di polizia carceraria, intossicazioni e malori».

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