i soccorsi
Carso in fiamme, fuoco su 120 ettari di bosco in Slovenia: 200 gasilci in azione
Proprio ieri, è stato dichiarato dal governo di Lubiana l'elevato rischio di incendio in l'ambiente naturale nell'area del Litorale. Gli aggiornamenti.
Un grosso incendio è divampato in Slovenia nella mattinata di oggi, giovedì 18 luglio. Il rogo è partito dal monte Trstelj, nel territorio comunale di Kostanjevica na Krasu, sul Carso, estendendosi ai boschi di Comeno. Ancora da chiarire le cause, ma si teme la matrice dolosa, con il fumo ben visibile da diversi chilometri di distanza fino a Gorizia e vicino a Trieste. Sul posto stanno intervenendo i gasilci da tutto il Litorale, il quartier generale è stato allestito a Lipa. Attivati due nuovi velivoli antincendio, gli Air Tractor, e un elicottero. L'area interessata è di circa 120 ettari, vicino al villagio di Škrbina.
Lotta non stop contro il fuoco sul Carso sloveno, «non ancora sotto controllo»
Proprio ieri, è stato dichiarato dal governo di Lubiana l'elevato rischio di incendio in l'ambiente naturale nell'area dei comuni del Litorale. Le aree più a rischio sono: Capodistria, Isola, Pirano, Ancarano, Ilirska Bistrica, Pivka, Postumia, Sežana, Divača, Hrpelje-Kozina, Komen, Vipava, Aidussina, Nova Gorica, Kanal, Brda, Miren-Kostanjevica, Renče-Vogrsko e Šempeter-Vrtojba. Esattamente due anni fa, iniziavano i roghi che hanno sconvolto per settimane il Carso a cavallo del confine tra Italia e Slovenia. Questa mattina, il comandante della Protezione civile slovena Srečko Šestan ha attivato il piano nazionale di soccorso.
Nel frattempo, il fumo ha raggiunto, in Italia, i comuni di Doberdò del Lago, Fogliano Redipuglia, Ronchi dei Legionari e la pianura. La capitaneria di porto di Monfalcone ha autorizzato i canadair a fare il rifornimento d'acqua in golfo davanti alla spiaggia di Marina Julia. Al momento sono circa 200 i vigili del fuoco sloveno sul posto, allertati anche gli omologhi italiani. Si segnala anche l'esplosione di una granata (molto probabilmente residuo bellico della guerra) vicino al campo base, a causa del forte calore, senza provocare feriti.
Ora preoccupa il forte vendo da est, che nel pomeriggio dovrebbe chambiare e provenire da sud (dal mare). Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha sentito l'omologo di Nova Gorica Samo Turel, assicurandogli tutto l'appoggio necessario per gestire la situazione. La protezione civile di Gorizia è allertata e sta monitorando la situazione, in particolare la direzione del vento, sempre in stretto contatto con l'Arpa per essere pronti a eventuali accorgimenti.
«Per scrupolo - commenta Ziberna - ho personalmente telefonato ad Arpa per chiedere un monitoraggio dell'aria nella porzione di Gorizia confinante con la Slovenia da Merna all'ex ospedale civile di via Vittorio Veneto. La situazione pertanto è monitorata, ma sappiamo bene quanto la direzione dei venti possa repentinamente mutare, generando difficoltà alle squadre intervenute ma anche portando fumi verso la città». Nel pomeriggio, o al più tardi in serata, secondo i gasilci il rogo dovrebbe essere sotto controllo. Seguiranno almeno tre giorni di "innaffiamento" del terreno e di monitoraggio costante.
GLI AGGIORNAMENTI (CLICCA QUI)
In aggiornamento. Nella foto in copertina: il campo base presso Lipa (ph Lorenzo Campolongo). In gallery, l'area vicino Comeno (ph Benny Kosic e Lorenzo Campolongo)
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.