Incendi sotto controllo sul Carso italiano, rientrati gli sfollati di Jamiano

Incendi sotto controllo sul Carso italiano, rientrati gli sfollati di Jamiano

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Incendi sotto controllo sul Carso italiano, rientrati gli sfollati di Jamiano

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 23 Lug 2022
Copertina per Incendi sotto controllo sul Carso italiano, rientrati gli sfollati di Jamiano

Rimane qualche focolaio, il ministro serbo Vulin in visita al campo di Kostanjevica.

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È sotto controllo la situazione degli incendi sul versante italiano del Carso. In molti punti sono ormai partite le bonifiche, anche se rimangono piccoli focolai tutt’ora accesi che vigili del fuoco e protezione civile stanno cercando di soffocare definitivamente, sperando che le condizioni meteo e del vento non permettano un loro rapido riemergere come nei giorni scorsi. Migliora anche la situazione degli sfollati a Jamiano, dove oggi le 300 persone hanno potuto far ritorno a casa.

Risolta, quindi, almeno questa parte della grave crisi che ha investito il territorio di Doberdò del Lago. Nel frattempo, prosegue la lotta sul versante sloveno del confine, dove oggi il ministro della Difesa di Lubiana, Marjan Šarec ha ricevuto a Kostanjevica na Krasu il ministro dell'Interno di Serbia, Aleksandar Vulin. Arrivato quest’oggi nella piccola repubblica, l’esponente del governo di Belgrado ha portato con sé due elicotteri e il relativo equipaggio per aiutare contro il rogo.

“È giusto che ci aiutiamo a vicenda, soprattutto nella regione - le parole di Vulin -. La Slovenia ha aiutato la Serbia durante le inondazioni, l'anno scorso i vigili del fuoco sloveni hanno spento gli incendi a Berovo, nella Macedonia del Nord, ora gli elicotteri serbi stanno aiutando qui. La sfortuna non conosce limiti. Credo che con i nostri sforzi congiunti riusciremo a contenere questo fuoco. Un Paese da solo non può resistere a un disastro come l'incendio nel Carso”.

Lubiana e Belgrado hanno sottoscritto da tempo accordo sulla cooperazione nella protezione contro i disastri naturali e di altro tipo. Lo stato balcanico è anche un membro a pieno titolo del meccanismo di protezione civile dell'Unione europea, con la quale ha firmato un accordo di cooperazione. Intanto, l’amministrazione comunale di Nova Gorica ha messo a disposizione gli spazi del Mladisnki center per ospitare le persone che avessero bisogno di aiuto, visto anche l’emergere di alcuni focolai in zona

Spente velocemente, le fiamme hanno riguardato alcuni villaggi nell’Altopiano della Bainsizza. Oggi è stato attivato il centro operativo per le aree di Prvačina, Dornberk, Branik e Gradišče presso la Sokolski dom nella prima frazione, per aiutare gli abitanti più vicini alla linea del fuoco. Alle 14.32 di oggi, peraltro, è scoppiato un incendio sulla strada per Grgarske Ravne, frazione di Zabrdo nel comune di Nova Gorica. Sui luoghi interessati dalle fiamme, inoltre, si è provveduto anche ad abbattere diversi alberi, per evitare che possano dare ulteriore alimento ai roghi.

Ad oggi, sono 1.500 le persone coinvolte in vari ruoli nell’emergenza oltreconfine. Da venerdì scorso, inoltre, gli elicotteri hanno lanciato un totale di 1,7 milioni di litri d'acqua e hanno volato più di 160 ore. Mentre attualmente in Italia è attivo il Drag149 attorno a Jamiano e Monfalcone - insieme a due canadair -, un Inicc è in volo sopra Merna. Nel ringraziare per il loro impegno tutti gli operatori e le amministrazioni comunali, il vicegovernatore Riccardo Riccardi fa sapere che, al momento in regione, la macchia bruciata dagli incendi si estende per circa 900 ettari, perlopiù concentrati sul Carso.

Ripristinati i transiti autostradali e ferroviari, si continua a operare per garantire la fornitura di corrente elettrica alla città di Trieste. Una porzione delle forze impegnate sul fronte triestino (a ora sotto controllo) sono al momento in aiuto alle contermini popolazioni della vicina Slovenia dove l'incendio ha ripreso forza.

Nelle foto: momenti al campo sfollati di Bucovizza (Daniele Tibaldi), il Santuario della Madonna Addolorata tra i fumi (Lorenzo Campolongo) e un'area bruciata del Carso (Protezione civile)

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