Immigrazione, il caso Monfalcone su Rete4: Cisint contro Rejaul Haq Raiu

Immigrazione, il caso Monfalcone su Rete4: Cisint contro Rejaul Haq Raiu

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Immigrazione, il caso Monfalcone su Rete4: Cisint contro Rejaul Haq Raiu

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 05 Apr 2023
Copertina per Immigrazione, il caso Monfalcone su Rete4: Cisint contro Rejaul Haq Raiu

Il primo cittadino reagisce dopo le parole del rappresentante del centro islamico, andate in onda ieri sera.

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Il servizio tv “La città dove un cittadino su tre è straniero” su Monfalcone, andato in onda ieri sera su Rete4 durante la trasmissione Fuori dal coro di Mario Giordano, ha attirato l’attenzione di molti cittadini ed è risultato – secondo il sindaco Anna Maria Cisint - un valido motivo per far capire al resto d'Italia qual è la situazione sociale che la città sta affrontando in alcune sue zone e contesti sensibili. Il servizio tv che porta la firma di Simona Angela Gallo si è concentrato su vari temi.

Dal sovraffollamento nelle abitazioni delle famiglie straniere al ripristino del decoro e della pulizia urbana; dalle violazioni sanitarie nei locali pubblici gestiti da stranieri che sono stati sanzionati al tema dei ricongiungimenti familiari. Poi sono stati toccati sanità, problemi linguistici, integrazione difficile e lavoro. Alcuni intervistati hanno parlato di colonizzazione, di mercato del lavoro “stracciato” e a basso costo, di classi scolastiche prevalentemente composte da stranieri e di non sentirsi più “a casa nostra”.

Inoltre è stato dato spazio a Rejaul Haq Raiu, rappresentante del centro culturale islamico di via Don Fanin che ha fatto alcune precisazioni in merito all’osservanza del Ramadan a scuola, assicurando che sotto i 15 anni d’età la pratica non è obbligatoria. Inoltre Raiu si è espresso sulla correlazione tra cittadinanza ottenuta da molti “ex stranieri” e diritto di voto, sulla partecipazione democratica e possibili future responsabilità amministrative di queste persone e sul rispetto che meritano.

Questi ultimi sono risultati toni che non sono stati graditi dal primo cittadino che non ritiene sia giusto “nascondere la testa sotto la sabbia” e ha colto l’occasione per rivolgere un appello incentrato su rispetto della cultura e della tradizione italiana. “Se uno dei responsabili della comunità islamica cittadina pensa di poter intimidirmi pubblicamente – sono le parole del sindaco Cisint - con l’arroganza della loro rilevante presenza numerica, ha sbagliato strada e non si rende conto che è lo straniero che deve rispettare le regole del Paese dove vive, non il contrario".

"Nel corso della trasmissione che ha fatto conoscere all’Italia le conseguenze dell’arrivo indiscriminato di stranieri nel nostro territorio, Rajan Haq Raiu ha sostenuto che le istituzioni dovrebbero sottomettersi agli atteggiamenti della loro comunità per non subire le conseguenze della crescita del loro insediamento a livello locale, legato all’acquisizione della cittadinanza e del relativo diritto al voto”. Secondo Cisint quindi, la città non accetta prevaricazioni e aggiunge: “In questo modo, è emerso esplicitamente il vero obiettivo che i leader musulmani perseguono cioè quello di islamizzare la città, cancellarne l’identità, la storia e i valori a cui i monfalconesi si richiamano. Altro che integrazione”.

Per la prima cittadina è arrivato perciò il momento di ridurre la pressione connessa a una percentuale di extracomunitari che non ha uguali nel resto della regione e, in proporzione al numero degli abitanti, nel resto del Paese. Cisint ne fa così una questione di prospettiva e, in una diretta di stamane sui social, parla pure della correttezza che dovrebbero avere gli stranieri in città e di azioni condivise da mettere in campo con Fincantieri e altre istituzioni, respingendo eventuali altre pressioni che potrebbero essere messe in atto dalle guide delle altre comunità presenti a Monfalcone.

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