L'idea dei due architetti sulla Transalpina, donato il progetto a Nova Gorica

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L'idea dei due architetti sulla Transalpina, donato il progetto a Nova Gorica

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 30 Gen 2023
Copertina per L'idea dei due architetti sulla Transalpina, donato il progetto a Nova Gorica

Gli architetti Roberto Daris e Romano Schnabl contrari all'edificio sul confine, attesi gli esiti della gara.

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È stato presentato anche al sindaco di Nova Gorica il progetto di restyling di piazza Transalpina-tra Evrope. A realizzarlo sono stati gli architetti Roberto Daris e Romano Schnabl, che avevano già illustrato la propria idea in un incontro pubblico e all’assessore all’Urbanistica di Gorizia, Chiara Gatta. Un progetto, il loro, che si contrappone a quella inserita nel bidbook della Capitale europea della cultura 2025 di costruire un edificio sul confine, nodo su cui si sta ancora ragionando per capire come risolverlo.

Per Schnabl, che firmò nel 2003 il progetto di recupero della piazza dopo l’eliminazione del suo iconico muro, e il collega Daris posizionare una struttura nuova in quella zona è una mossa sbagliata. “È stato un ottimo colloquio quello con il sindaco Turel - spiegano i professionisti, riuniti nell'acronimo DA_SC - gli abbiamo spiegato le ragioni del nostro impegno. Abbiamo concesso ogni diritto sul progetto alle due amministrazioni comunali. Lui si è dimostrato interessato e riconoscente per questo contributo su cosa fare”.

Proprio sul rinnovamento del “salotto transfrontaliero” sono attesi a giorni i risultati del bando per assegnare progettazione e direzione dei lavori. Una procedura seguita dal Gect, dopo il concorso di idee che aveva visto la vittoria dello Studio associato di architettura Baglivo Negrini di Roma, con una soluzione ritenuta però inapplicabile. Impossibile, infatti, realizzare in Slovenia la parte sotterranea perché contraria alle normative locali, provocando numerosi reazioni contrarie dal mondo delle istruzioni e della cittadinanza.

Nel frattempo, “il sindaco di Nova Gorica - prosegue Schnabl - ci ha informato di situazioni interessanti, come la prossima acquisizione da parte del Comune del magazzino ferroviario per farlo diventare l’Epicenter” ossia l’immobile quartiere generale di GO!2025. Una decisione diversa rispetto all’originale studio di fattibilità, quindi, che lo vedeva appunto metà in Italia e metà in Slovenia: “L’amministrazione sta già facendo i passaggi necessari per acquisire l’area dalla Ferrovia” ha riferito ancora l’architetto.

Ad accompagnare i due progettisti c’era anche la consigliera comunale del Pd Laura Fasiolo. “Lo stesso Gect - rimarca l’architetto - dice nello studio di fattibilità che i problemi dell’Epicenter e del piazzale sono distinti. L’edificio sarà successivo alla sistemazione dell’area”. Da capire, quindi, quale sarà il futuro dell’iconica zona delle due città dominata dalla stazione asburgica. Intanto, nell’idea presentata, il focus è più legato a preservare il verde, con dei parchi ai lati e delle zone pedonali dove poter svolgere degli eventi.

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