l'avvio
Gusti di frontiera parte sotto le gocce, la festa del cibo con 350 stand a Gorizia

La conduttrice di Cotto e mangiato Tessa Gelisio ha aperto la festa in piazza, plauso a Roberto Cevenini che ha seguito l'evento fin dagli inizi.
Sotto un cielo minaccioso di pioggia, ma che alla fine ha dispensato solo qualche goccia, è stato il sorriso solare di Tessa Gelisio ad aprire la XIX edizione di Gusti di frontiera a Gorizia, insieme ai ragazzi di Ad Formandum. Dopo la parentesi dell’anno scorso nel parco del municipio, l’angolo dedicato alle autorità è tornato in piazza Sant’Antonio e qui è stato allestito il palco dove si sono susseguite le tante autorità invitate a parlare. Un momento istituzionale accelerato dal maltempo incombente, con le dita incrociate affinché possa migliorare nel corso del weekend.
In ogni caso, non è mancato il pubblico che ha presenziato all’avvio ufficiale della grande festa enogastronomica, con una distretta presenza di avventori già nel pomeriggio tra i 350 stand presenti. A richiamare molti in piazza è stato sicuramente il nome della madrina di questa edizione, figura ritornata in auge dopo cinque anni di assenza, ossia la conduttrice tv di Cotto e mangiato su Italia1 Tessa Gelisio. «È la prima volta che vengo a Gorizia - ha raccontato il volto di Mediaset - non mi aspettavo di trovarla così bella né la pioggia».
Il meteo avverso non è comunque cosa nuova nella storia della rassegna, come sa bene chi da anni lavora dietro alle quinte come Roberto Cevenini, chiamato dal sindaco Rodolfo Ziberna e dall’assessore ai Grandi eventi Luca Cagliari sul palco come ‘papà di Gusti’. In pensione da qualche giorno, lo storico dipendente comunale ha seguito la festa fin dalla sua prima edizione nel 2004, sotto l’amministrazione Brancati. Al microfono di Nicola Santini, ha quindi ricordato le origini legate strettamente alla Mitteleuropa, per poi estendersi inizialmente ai francesi.
Oggi, sono ben 45 gli Stati rappresentati in questo mappamondo spalmati su 14 borghi tematici. Una crescita applaudita dal presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, e dall’assessore regionale al Turismo Sergio Emidio Bini. Quest’ultimo ha evidenziato come, tra i grandi eventi del Friuli Venezia Giulia, «Gusti di frontiera è quello che è cresciuto più rapidamente in questi anni». Per l’europarlamentare Anna Cisint, che ha lavorato proprio in Comune a Gorizia, tutto questo è frutto del «gioco di squadra che ha consentito di raggiungere livelli così importanti».
«Gusti è l’esempio di quello che siamo» ha aggiunto la senatrice Francesca Tubetti. Dal canto suo, il presidente della Camera di commercio Antonio Paoletti ha colto l’occasione per guardare anche al prossimo anno: «Chiedo a tutti voi di iniziare a creare un volontariato diffuso per Go!2025, serve più brio». L’appuntamento della Capitale europea della cultura ha dominato anche l’intervento del sindaco di Nova Gorica, Samo Turel, guardando già alla prossima edizione di Gusti che varcherà per la prima volta il confine con la vicina città.
Proprio in quella circostanza, la direttrice del Gect Go Romina Kocina ha auspicato un coinvolgimento ancora più attivo del suo ente nell’organizzazione. A leggere in questo appuntamento gastronomico una centralità culturale per Gorizia è stato invece il presidente della Fondazione Carigo, Alberto Bergamin. Auguri per una buona riuscita della festa sono arrivati anche dai vertice del Tiare di Villesse, il direttore Joakim Hoegsander e la manager Floriana Ponticelli, mentre Cagliari ha espresso il desiderio che i visitatori possano tornare a casa «con la pancia piena e il sorriso».
Dopo la lunga carrellata di autorità e l’avvio ufficiale, ora iniziano quattro giornate all’insegna delle cucine internazionali. Tante le proposte in campo, tra offerte consolidate come quelle dei liquori e birre scozzesi a pochi passi dai fornelli speziati con specialità asiatiche. Domani alle 17 nel Salotto del gusto, invece, si parlerà di cibo tra foto e ricette, oltre alla centralità della ristorazione nell’accoglienza turistica e su come la si stia lavorando sull’antica strada del commercio nel cuore della città, via Rastello.
Foto Sergio Marini
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