Gusti chiude con 600mila visitatori, tutti i numeri della festa di Gorizia

Gusti chiude con 600mila visitatori, tutti i numeri della festa di Gorizia

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Gusti chiude con 600mila visitatori, tutti i numeri della festa di Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 03 Ott 2022
Copertina per Gusti chiude con 600mila visitatori, tutti i numeri della festa di Gorizia

Stand presi d'assalto ma anche critiche ai prezzi, la kermesse è costata 460mila euro.

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Oramai gli stand sono quasi tutti smontati e il bilancio di Gusti di Frontiera si fa importante. Nella quattro giorni, di cui due segnati dal maltempo, Gorizia ha richiamato circa 600mila visitatori (tre anni fa si stimava 700mila). Numero che rappresenta una stima di massima, impossibile da quantificare esattamente, ma che da l’idea del richiamo che ha avuto la kermesse dopo la pandemia. Nulla in confronto al 2021, annata vincolata ai controlli del green pass, portando in città oltre 320 stand con un ritorno economico atteso di 4 milioni di euro.

Per realizzarla, sono stati spesi 460mila euro. Bilancio che ha trovato entusiasti il sindaco Rodolfo Ziberna e l’assessore ai Grandi eventi, Arianna Bellan: “Per GO! 2025 - spiegano - Gusti di frontiera ospiterà la vetrina dei prodotti enogastronomici locali diventando uno strumento formidabile di promozione del territorio”. L’appuntamento - quest’anno numero 17 - per quella volta festeggerà il suo 20esimo compleanno, puntando così a un ulteriore salto di qualità. Nel frattempo, si guarda a quanto fatto nell’ultima settimana.

Domenica sera, alcuni operatori avevano chiuso prima di mezzanotte perché rimasti senza scorte, rovescio della medaglia di diverse critiche arrivate per i costi alti dei piatti. In ogni caso, per il primo cittadino “i visitatori sono stati felici di rivedere la manifestazione nella sua formula apprezzata e collaudata e anche gli standisti si sono trovati benissimo. Chiediamo scusa per i disagi inevitabili alla viabilità in città, ma si tratta di un fine settimana che di fatto ha una ricaduta importante in termini economici”, come calcolato dalla Regione.

“Adesso guardiamo avanti all’edizione 2023: stiamo già pensando a qualche piccola modifica e miglioria” anticipa Ziberna, con Bellan che rivela come Gusti “in questa edizione ha dimostrato di essere una manifestazione ormai consolidata, che nemmeno il brutto tempo riesce a fermare”. Apprezzati e affollati come di consueto i treni, sia quelli speciali che le 48 corse straordinarie. Trenitalia ha rilevato che i dati sono allineati a quelli dell’edizione 2019 della kermesse. Così come per gli stand, soprattutto sabato e domenica l’affollamento è stato elevato.

Per quanto riguarda le navette, Apt ha rilevato che tutte quelle di sabato e domenica sono state costantemente affollate, su tutti gli itinerari proposti (stazione ferroviaria, parcheggio Sdag e parcheggio Palabigot verso l’area della festa). Anche il trenino transfrontaliero di collegamento tra via Mameli e il centro di Nova Gorica ha avuto grande successo sabato e domenica, rivelandosi non solo un mezzo di trasporto anche una vera e propria attrazione. Tantissime le famiglie che con i bambini al seguito ne hanno approfittato.

Immancabile e atteso il cartello esposto domenica nel tardo pomeriggio dai toscani della Pro Loco Ambra, alla 12esima partecipazione a Gusti di Frontiera e ormai di casa in via Crispi: “Siamo tornati e si è rifinito tutto… 50 lombate di vitello, 50 chili di salsicce, 50 chili di scamerrita, quattro prosciutti porchetta capaccia… finocchiona e lampredotto non quantificabile. Grazie Gorizia!”. Sul fronte dei dolci, è stata “caccia” ai kurtos ungheresi, con sei stand ad hoc, mentre Borgo Balcani ha registrato un aumento delle vendite rispetto al 2019.

Analogo trend per Borgo Austria e, sempre in piazza Battisti, la novità Svizzera ha visto la raclette come prodotto più gettonato, con oltre 700 porzioni servite, tanto che ieri sono finite le patate. Di conseguenza è stato necessario rimpinguare le scorte, superando quota cento chili. Molto gradita anche la birra tipica svizzera, di cui sono stati svuotati 12 fusti. Borgo Oriente ha venduto in due giorni gli stessi quantitativi di  pietanze di quattro giorni del 2019, ovvero circa mille chili di kebab, 500 di riso e altrettanti di pollo.

Nel Borgo Africa il Camerun ha finito il platano, prodotto che fritto è stato tra i più apprezzati in assoluto, tanto che ieri mattina è stato necessario correre a Udine per fare scorta, per un totale di oltre 50 chili. Molto bene è andata anche con la carne speziata. L’Australia alle 18 di ieri ha chiuso il suo stand, dopo aver dato fondo a circa cento chili di canguro, bisonte e cammello. Nel Borgo Nord Europa, è andato a ruba l’artigianato: esauriti i corni per bere la birra alla vichinga così come le borse in tartan della Scozia.

Apprezzati  poi soprattutto la carne cucinata con smokery e le tante varianti dello stand dedicato alla liquirizia. Tra le novità, anche l’allargamento del Borgo Americhe nell’area del Mercato all’ingrosso, fianco a fianco con Borgo Mare, che fritto circa 800 chili di pesce. Sul fronte sicurezza, diversi gli interventi di polizia locale e della Croce verde goriziana, in particolare per aiutare chi aveva alzato troppo il gomito. 120 i volontari di Protezione civile dislocati ai varchi di accesso e nella centrale operativa, diverse le chiamate per rimozione auto.

Foto Daniele Tibaldi

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