il concerto
La musica della Pozzuolo nel ricordo della guerra, Farra celebra tutti i caduti
Cento anni fa il viaggio del Milite Ignoto. Il concerto della fanfara della Brigata Pozzuolo.
Oltre un secolo fa, da Farra d’Isonzo partirono moltissimi giovani per presentare servizio nella Grande guerra. Per loro e per molti altri di queste terre, le bombe avevano iniziato a fischiare già nel 1914, quando il fronte era in Galizia o nei Balcani. Un anno dopo, l’orrore del conflitto arrivò in casa, segnando per sempre il Goriziano. Ieri pomeriggio, la comunità locale ha voluto ricordare quei ragazzi partiti con la divisa asburgica, italiani anche se schierati nell’esercito nemico. Un ricordo imprescindibile, alla vigilia del centenario del Milite Ignoto.
Per ricordare quei tragici anni, la banda della Brigata Pozzuolo del Friuli è stata ospite della Tenuta Villanova, nell’omonima frazione. L’ensemble ha così proposto alcuni celebri brani dei più grandi maestri, a partire dal compianto Ennio Morricone fino alla showgirl Raffaella Carrà. Un momento organizzato dall’assessore al Gemellaggio, Pierino Blasig, volendo celebrare la ricorrenza anche con i comuni amici provenienti da Austria e Ungheria. Erano così presenti una delegazione da Oberaich e Zalalövő, a testimoniare la condivisione di una storia e tradizione comune.
“La speranza è che tragedie come queste non si verifichino mai più - ha spiegato l’esponente della giunta -. Né sulle nostre terre, né di altri, ma abbiamo la memoria. Sta a noi amministratori fare di tutto per ricordare questi eventi. Non volevamo fare una semplice cerimonia tanto per ricordare qualcosa, ma abbiamo invitato le delegazioni dall’estero per poter fare qualcosa insieme. I nostri nonni erano nemici e oggi siamo qui insieme come amici”. Parole condivise dall’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, con il parallelismo tra allora e la situazione odierna.
Due conflitti diversi nei modi, oggi contro la pandemia, ma comunque centrali, ha rimarcato. A poche centinaia di metri dalla tenuta, sul monte Fortin erano state realizzate nel 1918 alcune opere militari ultimate dopo la sesta battaglia dell'Isonzo. “Le Gallerie - ha ricordato il sindaco Stefano Turchetto - non consentirono di sparare, perché furono ultimate alla conclusione del conflitto, nel quale Farra d’Isonzo perse 50 suoi giovani che nella Prima guerra mondiale combattevano nelle file dell'esercito austroungarico, in quanto si trovava sulle terre dell’Impero”.
Proprio a ricordare quella memoria, la stessa fanfara ha suonato sia il silenzio italiano che quello austriaco. Un gesto atto a significare che il Milite Ignoto - che sarà ampiamente ricordato questo weekend, a partire dall’arrivo ad Aquileia della storica bandiera che lo avvolse - non è solo di un Paese ma di tutta l’umanità vittima della guerra. La stessa Brigata sarà protagonista domani nell’antica città romana, per suonare in occasione della cerimonia ufficiale. Un momento solenne come primo evento di un calendario fino al ripetersi del viaggio verso Roma, come 100 anni fa.
Foto Gianluca Lo Nostro
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