Grado da tutelare, gli amministratori devono difendere il suo territorio

Ci scrive il signor Eddo Marchesin, in replica alla lettera pubblicata ieri di Rudolf Steiner, facendo il paragone con lo sviluppo turistico dell'isola rispetto a Lignano e Bibione.

Ci scrivie il signor Eddo Marchesin, in replica alla lettera pubblicata ieri di Rudolf Steiner, cittadino austriaco che frequenta più volte l'anno l'isola di Grado. Una risposta perché, spiega lo stesso scrivente, l'isola "è troppo bella ed importante per non essere sotto osservazione".

Buongiorno, il mio nome è Marchesin Eddo sono residente in provincia di Pordenone. Conosco molto bene da più di 50 anni Lignano ed anche Bibione, un po' meno Grado. In questi ultimi decenni le tre località balneari friulane sono state, per fortuna delle stesse, prese d'assalto da cittadini europei provenienti da Germania e Austria, ma anche da quelli provenienti dai paesi dell'ex Europa dell'Est. Sono stato a Grado ad ottobre per alcuni giorni e, sinceramente a stento ritrovavo qualche residente locale.

Premesso quanto sopra, riconosco una buona parte di verità nella lettera del signore austriaco, sicuramente uno dei primi ad aver acquistato la sua residenza vacanziera nella cittadina litoranea goriziana. Ricordo anche con nostalgia la Lignano di 50 anni fa, lo sviluppo edilizio successivo è stato straordinario soprattutto a Lignano Sabbiadoro, ma è avvenuto in maniera caotica disorganizzata priva della guida di appositi piani regolatori, solo dettata da interessi economici del momento.

I risultati si vedono nel caos costruttivo cittadino di Sabbiadoro e durante le mareggiate che si portano via ogni volta metri di litorale, cosa che ancora non avviene a Grado. Certo che dal punto di vista prettamente naturalistico, la cittadina di Grado non ha nulla da invidiare anzi, a Lignano e Bibione. Spetta ora agli amministratori locali saperla gestire rispettando e difendendo con rigore il territorio e l'ambiente, data la posizione strategica. Lo stesso per quanto riguarda l'aspetto urbanistico cittadino, citato dal signore austriaco, che seppur importante rimane secondario e strettamente correlato alle scelte e tematiche ambientali.

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