Grado non arriva all'obiettivo minimo di differenziata, costo record per i rifiuti

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Grado non arriva all'obiettivo minimo di differenziata, costo record per i rifiuti

Di Redazione • Pubblicato il 03 Mag 2021
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Presentato oggi la seconda edizione del Rapporto rifiuti dell'Arpa. La situazione a livello provinciale.

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"Sulla raccolta differenziata il Friuli Venezia Giulia parte, a livello nazionale, da una posizione di podio, conseguita grazie soprattutto ai risultati raggiunti dai piccoli comuni. Al fine di crescere ulteriormente, lavoreremo per migliorare le performance dei centri urbani più grandi e allargheremo i percorsi di collaborazione con le scuole, affinché i giovani possano loro stessi insegnare all'interno delle famiglie il valore e l'importanza della raccolta differenziata". Lo ha detto oggi a Trieste l'assessore regionale all'Ambiente, Fabio Scoccimarro, nel corso della presentazione della seconda edizione del Rapporto rifiuti, realizzato dall'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (Arpa).

Come ha spiegato lo stesso Scoccimarro, il Friuli Venezia Giulia si colloca tra le regioni italiane più virtuose nella gestione dei rifiuti: dal 2016 supera, infatti, l'obiettivo del 65% di raccolta differenziata sul totale prodotto. Per quanto riguarda l'area dell'ex provincia di Gorizia, quasi tutti i territori si attestano tra il 60 e 87% di differenziata (dati 2019), con alcune eccezioni. Grado, infatti, mostra un dato tra il 50% e 60%, vestendo anche la "maglia nera" per quanto riguarda il numero di rifiuti indifferenziati pro capite. Sull'isola c'è il dato più alto del Goriziano, nella fascia tra i 400 e 700 chili per abitante all'anno. Tutto ciò fa sì che si ha anche il costo pro capite più alto, sopra i 300 euro, recordo condiviso con l'altra meta estiva regionale, Lignano.

A Gorizia, invece, quest'ultimo dato si aggira attorno ai 120/150 euro, così come a Monfalcone. L'Isola del sole consuma anche molta carta, con oltre 100 chili pro capite ogni anno. Più contenuta la produzione di organico, dove il dato peggiore è invece di Villesse (tra i 130 e 250 chili a testa annuali). Per quanto riguarda gli scarti del metallo, invece, fanalino di coda a livello provinciale è San Floriano del Collio (tra 180 e 600 chili per abitante). Nella media, comunque, il dato mostra una situazione positiva a più livelli, soprattutto tenendo conto che "poco più di vent'anni fa - ha sottolineato l'assessore - la raccolta differenziata nella nostra regione raggiungeva solo il 12%". Oggi, invece, "riusciamo a differenziare i 2/3 dei rifiuti che produciamo".

In regione ci sono 53 comuni che registrano risultati di raccolta differenziata superiori all'80%, mentre altri 97 vanno oltre al 70%. Distinguendo il diverso tipo di rifiuto raccolto separatamente e avviato a recupero rispetto alla quantità prodotta (tasso di intercettazione) si rilevano: plastica 49%, vetro 89% e legno 92%. "Come ho sostenuto dall'inizio del mio mandato - ha concluso Scoccimarro - sul tema dell'ambiente è necessaria una rivoluzione culturale che accompagni i cambiamenti negli stili di vita, oltre che nelle forme di produzione. A tal riguardo, da questi risultati illustrati oggi, emerge l'avvio di una dinamica virtuosa che intendiamo rafforzare, soprattutto con dei progetti educativi per le scuole, a partire dai bambini più piccoli".

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