Grado, inalatori non conformi alle Terme: «Utenti in attesa da mesi»

Il dem Moretti chiede conto alla giunta regione del reparto inalazioni a Grado e sul raccordo ferroviario Ronchi Sud-Molino Casillo.

Il consigliere regionale Pd Diego Moretti continua ad incalzare la maggioranza dell’aula di piazza Oberdan su diversi temi locali, che hanno però dei riflessi più ampi in termini di territorialità. Le sollecitazioni che sono arrivate da parte del dem, riguardano l’apertura del reparto inalazioni alle Terme di Grado e l’attivazione del raccordo ferroviario tra l'ex stazione di Ronchi Sud e il Molino Casillo di Monfalcone.

Sul primo punto, Moretti giudica come incomprensibile l'immobilismo della stazione appaltante, PromoturismoFvg, riguardo all'appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar sui 36 inalatori non conformi installati alle Terme di Grado. Il consigliere fa quindi notare che non è ancora stata impugnata la sentenza del tribunale amministrativo regionale, attraverso la quale sono stati dichiarati non idonei gli impianti installati dall'impresa “4Well”.

"Un mese fa - ricorda il capogruppo dem - l'assessore Bini rassicurava pubblicamente a mezzo stampa i cittadini sul fatto che la Regione si era prontamente attivata per velocizzare i tempi di apertura di tutti i reparti delle Terme. Dichiarava a questo proposito che era stato dato mandato a PromoturismoFvg di procedere alle azioni necessarie ad ottemperare alla sentenza nel minor tempo possibile e permettere così la piena apertura della struttura". Inoltre, "la Regione si sarebbe riservata di adottare tutti gli strumenti di tutela necessari a difendere i propri interessi nei confronti dell'impresa prima aggiudicataria dell'appalto".

Per il dem, sono state tutte promesse cadute nel vuoto, che non sono servite e non hanno contribuito, nel concreto, a far riaprire il reparto gradese.  “Sono numerosi i cittadini che si aspettano di ricevere una risposta a queste domande - nota Moretti - come numerose sono le persone che attendono delle prestazioni che ormai da mesi e mesi non vengono erogate. Tale silenzio su questo importante tema è inammissibile e perciò l'assessore Bini informi i cittadini sulla questione al più presto”. Spostando poi la sua attenzione sulla Bisiacaria, il capogruppo dem ritorna con la mente a febbraio 2022 per parlare di un tema che riguarda le locali infrastrutture.

“Più di un anno fa, il sindaco di Monfalcone Cisint e il presidente del Consorzio industriale, Renato Russo, accusavano la precedente amministrazione regionale di inerzia e mi si definiva pretestuoso perché segnalavo i ritardi, già allora pesanti”. Risposta arrivata "ad un mio intervento che rimarcava su come fossero passati più di tre anni dal primo finanziamento di 2,2 milioni di euro, e un anno dall’aggiornamento del piano finanziario a 3,4 milioni di euro con l’approvazione di un nuovo schema di convezione con Rfi".

Le affermazioni riconducono a quanto già richiesto in un’interrogazione presentata a fine luglio, in merito alla riattivazione del raccordo ferroviario tra Ronchi Sud e il Molino dell’azienda Casillo. “In questi giorni – conclude Moretti - nulla si è ancora mosso. Russo e Cisint avranno ancora da dire qualcosa? A chi daranno stavolta la colpa dell’inerzia su un’opera che oramai è datata a sei anni dal primo finanziamento e 30 mesi dalla firma della convenzione, preda di un degrado e di un abbandono vergognoso?”.

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