L'«esercito del bene» premiato a Grado, quattro medaglie d'oro per la solidarietà

L'«esercito del bene» premiato a Grado, quattro medaglie d'oro per la solidarietà

I RICONOSCIMENTI

L'«esercito del bene» premiato a Grado, quattro medaglie d'oro per la solidarietà

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 16 Ott 2023
Copertina per L'«esercito del bene» premiato a Grado, quattro medaglie d'oro per la solidarietà

I riconoscimenti maggiori sono andati ai docenti Elena Bortolotti di Trieste e Anna Pia De Filippo di Gorizia, a Roberto Trovò e a Primo Fassetta. Premiata anche la Git.

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“La solidarietà è un valore essenziale per una società civile, umana ed inclusiva. Le persone che oggi premiamo sono un esercito del bene che sta cambiando il futuro di tante persone in difficoltà”. Queste sono state le importanti parole pronunciate ieri a Grado da Mario Brancati, presidente della Consulta Regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, in occasione della consegna del Premio Regionale Solidarietà 2023. Sull’Isola, giungono così ancora una volta i raggi lucenti della solidarietà. Quella vera, disinteressata, e quotidiana messa in atto da tanti. Si tratta dello spendersi per gli altri che vede protagoniste tante persone e tante realtà private in Friuli Venezia Giulia. Ad ospitare l’evento è stato il Palazzo del Congressi.

Il tradizionale riconoscimento è stato promosso dalla Consulta Regionale con il contributo della Regione, il sostegno della Fondazione Carigo e il patrocinio del Comune di Grado. Sono stati ringraziati uomini, donne, associazioni ed imprese che quasi sempre in modo silenzioso e lontani dalla vita mondana, si impegnano e si distinguono a favore del mondo della disabilità. Figure e realtà che, come ha sottolineato il presidente della Consulta Mario Brancati, "Possono e devono essere da stimolo e ispirazione per tutti, perché la solidarietà si diffonda sempre più nella nostra società". Ai premiati sono state consegnate le medaglie e le targhe assegnate dalle quattro consulte territoriali di Gorizia, Trieste, Udine e Pordenone.

La cerimonia è stata allietata dall'esibizione del gruppo vocale "Freevoices" diretto dalla maestra Manuela Marussi e ha visto la partecipazione dell'assessore regionale alla Salute, alle Politiche sociali e alla disabilità Riccardo Riccardi, quella del commissario di Grado Augusto Viola e del presidente della Fondazione Carigo, Alberto Bergamin. Venendo invece ai riconoscimenti, le quattro medaglie d'oro per il 2023, sono andate alle docenti Elena Bortolotti di Trieste e Anna Pia De Filippo di Gorizia, per il loro costante impegno nel garantire il diritto allo studio di tutti, a Roberto Trovò per l'instancabile lavoro svolto nella promozione dei diritti delle persone con disabilità per il territorio udinese e a Primo Fassetta nella realtà pordenonese, in considerazione della sua attività professionale a favore del mondo della disabilità. Poi, sono state assegnate le numerose targhe.

La Consulta Territoriale di Trieste le ha conferite alla casa di riposo "Villa Verde", alla cooperativa "La.Se.", alla società Interclub Muggia per la promozione del Baskin, all'allenatore della squadra Bazinga Giulio Pituzzi, all'atleta Kevin Casali, alla lavoratrice Cecilia Tomsig e all'istituto comprensivo "Dante Alighieri" di Trieste, per i suoi sforzi nella direzione dell'inclusione. Per il territorio di Gorizia e dell'Isontino le targhe sono andate all'impresa Eddi Bressan impegnatosi per l'inclusione lavorativa, al cestista Siro Braidot, che si è occupato del sostegno nel basket integrato e alla Grado Impianti Turistici per aver reso ancor più accessibile e fruibile la sua spiaggia alle persone con disabilità.

Ancora, la Consulta Territoriale Udinese ha scelto di premiare l'azienda Bcf Italia attiva sul fronte dell'integrazione e dell'autonomia lavorativa delle persone con disabilità e l'atleta Fabrizio Menia, per gli importanti risultati ottenuti a livello nazionale e internazionale. Infine, la Consulta Pordenonese, ha insignito di alcune targhe la squadra di Sitting volley "Alta Resa", l'atleta Elisa Martin per i suoi successi sportivi, l'imprenditore Simone Paroni che ha favorito l'inclusione lavorativa nella sua azienda e al lavoratore Francesco Favot per quanto ha dimostrato nel suo percorso di crescita professionale ed umana. Targa assegnata anche al Brovedani Group, per l'innovativo “Progetto Search” che promuove un nuovo ed efficace metodo di formazione e di inclusione lavorativa delle persone con disabilità.

"Questa è la prima manifestazione del Premio regionale solidarietà che si svolge dopo l'approvazione della legge regionale 16 sulla disabilità – sono le parole dell’assessore regionale Riccardi - dopo molti anni abbiamo uno strumento legislativo importante nei contenuti, frutto di un percorso, a mio parere, ancora più importante, perché ha modernizzato, attualizzandola, una norma, la 41, di 30 anni fa, prendendo quello che di buono aveva, raccogliendo le esperienze preziose che arrivavano dal territorio, senza fare l'errore di buttare tutto, come purtroppo oggi è d'uso in politica. La numero 16 è soprattutto una legge di indipendenza, autonomia e libertà delle persone".

Parlando della Legge 41, l'esponente dell'esecutivo regionale ha ricordato come il provvedimento legislativo abbia addirittura anticipato le leggi dello Stato. La Regione è stata quindi “pioniera nel riconoscimento dei livelli essenziali di assistenza per le persone con disabilità, conquistando spazi di diritti prima non riconosciuti”. E ancora Riccardi: “Con la 16, abbiamo cercato di portare avanti quell'esperienza, riconoscendo e soprattutto ancorandoci allo spirito di quella norma avveniristica, raccogliendo tutte le esperienze maturate in trent'anni, raggiungendo un punto di equilibrio tra tutte le forze politiche che hanno approvato la norma all'unanimità in Consiglio Regionale”.

“Nei tempi di grande tensione che stiamo vivendo, il compito della politica, perlomeno sui diritti fondamentali e sulle conquiste sui modelli di società che abbiamo davanti, è quello di avere la capacità di investire ogni energia per cercare di comporre le migliori condizioni, perché le norme poi rispondano alle esigenze della società. È quanto abbiamo fatto pure per la Norma sui Caregiver e per quella sull'Invecchiamento attivo: siamo riusciti a trovare il punto d'incontro tra maggioranza e opposizione”. “Considero importante la Legge 16 anche per altre ragioni: è il prototipo del modello di risposta ai bisogni di una società diversa e mutata, con persone che vivono più a lungo e che, di conseguenza, necessitano di una risposta sostenibile, appropriata alla cronicità" ha concluso Riccardi.

Fotoservizio di Enrico Cester.

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