Grado e la difesa dall’alta marea: il progetto del Consorzio Bonifica Pianura Friulana

Grado e la difesa dall’alta marea: il progetto del Consorzio Bonifica Pianura Friulana

IL PROGETTO

Grado e la difesa dall’alta marea: il progetto del Consorzio Bonifica Pianura Friulana

Di Enrico Valentinis • Pubblicato il 16 Apr 2025
Copertina per Grado e la difesa dall’alta marea: il progetto del Consorzio Bonifica Pianura Friulana

L'ente propone un sistema innovativo con paratoie a scomparsa e muretti di contenimento per proteggere l’Isola dagli allagamenti. Previsti interventi anche su fognature e arredo urbano.

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Le problematiche relative alle criticità che si verificano a Grado in occasione di maree eccezionali - in particolare se sommate a precipitazioni intense ed abbondanti come quella che ha interessato l’Isola nella notte fra lunedì e martedì scorso - sono ormai note.

Infatti, l’impetuosità dello scirocco e la forza dell’alta marea, hanno danneggiato gran parte del litorale gradese, proprio a ridosso della prossima stagione estiva.
Visti i precedenti e le preoccupanti previsioni future, il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, propone una soluzione per mitigare gli effetti della cosiddetta intrusione di marea. L’obiettivo della società udinese è quello di aumentare sensibilmente la probabilità di non superamento del verificarsi di eventi critici. Questo anche a seguito dei contatti con l’amministrazione comunale di Grado, delle criticità riguardanti il proprio territorio e del positivo interesse dimostrato verso le prime proposte formulate dal Consorzio per la risoluzione delle problematiche concernenti la difesa del territorio comunale.

Dalle analisi svolte si è rilevato che, in occasione di alte maree, l’ingresso delle acque proviene dalla parte lagunare posta a Nord del centro abitato, nello specifico in Riva Brioni, Porto Canale e Riva Gregori, Scaramuzza e Foscolo fino a degradare verso Via Monfalcone.

La soluzione proposta, ideata dagli uffici del Consorzio, consiste nell’installazione di una paratoia del tipo a segmento circolare a scomparsa, in corrispondenza della bocca del Porto Mandracchio e visibile solo in occasione del verificarsi di maree eccezionali e nella costruzione di muretti di contenimento tra i parcheggi e la banchina pedonale. Questo in sostituzione ai “panettoni” già esistenti.

I muretti saranno dotati di adeguate aperture per l’accesso a pedoni e veicoli con un sistema di mini-paratoie ad azionamento idrostatico automatico, con altezze massime tra gli 80 ed i 100 centimetri , prive di mezzi di azionamento ausiliari, già utilizzate e collaudate da alcuni anni, con bassissimi se non privi costi di manutenzione.

«Per quanto riguarda la chiusura di Porto Mandracchio abbiamo consultato dei nostri collaboratori che hanno maturato diverse esperienze per la progettazione di opere idrauliche di questo tipo in ambito lagunare» spiega il direttore generale Armando Di Nardo. «Confrontando le soluzioni adottate per le difese locali nella laguna di Venezia e in particolare le paratoie impiegate per Chioggia - approfondisce Di Nardo- e per Malamocco, si evince che in entrambi i casi sono state adottate paratoie a settore circolare con asse di rotazione orizzontale». «Per Chioggia, la soluzione adottata era apparsa preferibile ai progettisti per la migliore funzionalità, le minori dimensioni, la semplicità di manutenzione e la possibilità di ridurre al minimo l’ingombro delle nuove opere con un conseguente miglior inserimento architettonico» approfondisce il direttore.

Per Grado il Consorzio prevede una soluzione analoga a quella veneta, ovvero una paratoia del tipo a segmento circolare a scomparsa con lunghezza, trasversale rispetto al canale, di circa 20 metri, con una larghezza di 3,3 metri e struttura in acciaio con protezione catodica ad anodi galvanici.
La struttura di alloggiamento della paratoia in calcestruzzo armato con lunghezza, sempre posizionata trasversale al canale, di circa 22 metri e larghezza di 10, sagomata in modo da alloggiare la paratoia a riposo e con fondazioni su pali trivellati. Sarà protetto in pietrame, a monte e a valle dell’alloggiamento, per evitare fenomeni erosivi.

Per l’azionamento della paratoia, due motori oleodinamici, collegati al perno di rotazione e alloggiati all’interno di appositi pozzetti, saranno posti al di sotto della pavimentazione della riva in corrispondenza delle opere.

Verranno costruiti anche sistemi di controllo automatici per l’attivazione dei motori, collegati ad una serie di mareografi all’interno e all’esterno del canale, una stazione di pompaggio, dotata di tre pompe sommergibili, per controllare che l’acqua del canale non superi il livello prestabilito.
Per quanto riguarda gli interventi relativi al muro di protezione, da inserire all’interno dell’arredo urbano e ai sistemi anti-sifonamento, si prevede di intervenire sulle rive con opere atte ad evitare infiltrazioni e sifonamenti, dove andrà previsto l’adeguamento del sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane, con la sistemazione e il collettamento degli scarichi fognari. Seguiranno anche interventi sulla pavimentazione e l’eventuale monitoraggio degli edifici durante le opere.
Data l’esperienza svolta su precedenti interventi realizzate nel territorio di Grado che hanno riguardato problematiche geotecniche ed idrauliche, e dalla previa conoscenza dei disagi occorsi in occasione di eventi critici nei vari anni, il Consorzio si propone di risolvere anche gli interventi minori puntuali, localizzati lungo il perimetro costiero che difende l’abitato di Grado.

Le attività di progettazione cominceranno partendo da una doverosa analisi delle alternative progettuali, con contemperanza di diversi parametri sia economici che ecosistemici, oltre alla valutazione dell’ok autorizzativo.

Successivamente sarà necessario anche uno studio geotecnico e da un rilievo planimetrico, sia per le fondazioni della paratoia su Porto Mandracchio, sia per le profondità e le modalità di "ammorsamento" dei muri di protezione negli strati profondi. Per quanto riguarda il Consorzio friulano, l’ente prevede la necessità di un finanziamento di 500mila euro per addivenire al progetto di sviluppo ideato dalla Regione Veneto.

Tale cifra, come ipotizzato in precedenti interlocuzioni, può essere imputata sulla Delegazione amministrativa relativa agli interventi di manutenzione straordinaria delle arginature e fluviali (Decreto 26042/GRFVG del 25/11/2022) o, in alternativa, può essere oggetto di un apposito e autonomo atto di trasferimento delle risorse attraverso un decreto di delegazione amministrativa o di trasferimento fondi.

L’attività del Consorzio, come noto, è votata alla salvaguardia del territorio del proprio comprensorio, con particolare riguardo agli aspetti idraulici. L’osservazione dei fenomeni di piena e di esondazioni porta l’ente friulano a doverose formulazioni di soluzioni. Inoltre i principi di tutela ambientale e di sostenibilità devono considerare anche soluzioni che introducono a limitati impatti ambientali.

«L’idea progettuale, di esclusiva ideazione dei nostri uffici tecnici, risponde a questi criteri e rappresenta una concreta difesa dalle maree per la città di Grado -conclude il direttore generale- con un modesto impatto territoriale e con soluzioni estremamente poco invasive per il sistema lagunare rispetto agli obiettivi che si vogliono conseguire».  

Foto d'Archivio Il Goriziano

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