Lettere - «Grado in degrado, il nostro bel paese el picolo nìo non si riconosce più»

«Grado in degrado, il nostro bel paese el picolo nìo non si riconosce più»

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«Grado in degrado, il nostro bel paese el picolo nìo non si riconosce più»

Di S.F. • Pubblicato il 28 Mar 2024
Copertina per «Grado in degrado, il nostro bel paese el picolo nìo non si riconosce più»

Ci scrive la cittadina gradese Fabia Ledri, che lamenta molte criticità che riguardano la viabilità cittadina e il decoro urbano.

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La lettrice Fabia Ledri ci scrive “Grado in degrado”. Nella sua lettera, la cittadina gradese lamenta molte criticità che riguardano la viabilità cittadina e il decoro urbano. Nella missiva, viene richiamata anche la mancanza di passione che sembra “affliggere” l'Isola e l'autrice rivolge un appello alla «responsabilità» necessaria che dovrebbe coinvolgere cittadini e pubblici amministratori. SF

La primavera è arrivata, siamo a Pasqua e Grado, “Comune fiorito” offre di sé uno spettacolo desolante. Il nostro bel paese “el picolo nìo” non si riconosce più. Cantieri mastodontici, strade dissestate e pericolose, difficilmente percorribili a causa delle eccessive concessioni di occupazione del suolo pubblico, traffico di mezzi di pesanti e di biciclette che circolano anche in zone interdette.

Saremmo una località di cura e soggiorno, ma non ci sono giardini o viali ombrosi dove sostare per ristorarsi. Molti alberi vengono abbattuti indiscriminatamente, alle volte sostituiti ma molte altre no. Ci vogliono anni prima di godere della loro ombra, non crescono in fretta come i condomini. Di aiuole non si può più parlare, sono ridotte a pietraie e utilizzate come “toilette” per cani o deposito per biciclette.

Sulle rotonde, lungo il Canale della Schiusa, viale Dante, piazzetta San Marco, via Marina, viale Argine dei Moreri e molte altre zone, sono stati sradicati rosai magnifici e rigorosi, erbacee perenni ed altre specie arbustive che godevano di ottima salute e fungevano da arredo verde durante tutto l’anno. In diverse aree sono state anche tranciate le canalette di irrigazione per le piante. Resta la terra, neanche un fiore.

Chi di competenza sa bene che esistono tecniche conservative per gli alberi e che il verde, come le strade e il resto, ha bisogno di cura e manutenzione. Serve passione per il bello, amore per il proprio paese e l’orgoglio di offrire a noi gradesi e agli ospiti che vengono a visitarci, una Grado che dia il meglio di sé, curata e custodita. Con il sollecito impegno di chi la governa, di tutti noi cittadini e la consapevolezza e la responsabilità che l’Isola è patrimonio di tutti.

Foto Enrico Cester.

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