Grado, comitato no accorpamento scuola deluso: «Combatteremo ancora»

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Le parole

Grado, comitato no accorpamento scuola deluso: «Combatteremo ancora»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 19 Lug 2024
Copertina per Grado, comitato no accorpamento scuola deluso: «Combatteremo ancora»

Dopo l'incontro con la VI commissione in Regione, i cittadini annunciano battaglia. Pronta un'altra richiesta di ascolto da Fossalon.

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Per l’Istituto Marco Polo di Grado si continuano ad alzare voci. Dopo alcuni interventi autorevoli, come l’appello del parroco monsignor Nutarelli, e le proteste dei genitori, il comitato creatosi appositamente per cercare una mediazione a livello regionale al fine di “salvare” l’istituto è stato accolto ieri in sede regionale con l’audizione, nel pomeriggio, in VI Commissione, presieduta dal consigliere regionale in quota Forza Italia, Roberto Novelli.

Per dovere di cronaca è necessario dirlo fin da subito: la risoluzione finale, proposta e approvata dalla Maggioranza con il voto contrario delle opposizioni, archivia la richiesta, osservando che l'accorpamento previsto dal ministero dell'Istruzione e del merito ha rispettato tutti i criteri di legge. Di fatto, anche i codici meccanografici dell’istituto sono già stati cambiati. Insomma, la storia sembra chiusa.

Ma il Comitato non ci sta. L’appello, volendo andare con ordine, era stato presentato nell'aprile scorso alla presidenza del Consiglio regionale con 1620 firme di cittadini che chiedevano di scongiurare l'accorpamento con l'istituto Dante Alighieri di San Canzian d'Isonzo. Nell’audizione, Grazia Attura, del Comitato che ha presentato la petizione, ha affermato che le 1620 firme «sono l'espressione di tutta la cittadinanza gradese, compresa la parrocchia che segue da vicino la questione. Si tratta di una modifica - ha sottolineato - alla quale ci opponiamo fermamente, in quanto si va contro gli stessi principi della Regione in materia di valorizzazione delle peculiarità culturali dei territori».

Per la rappresentante del gruppo promotore della petizione, «l'ente regionale fornisce forti incentivi al mantenimento dei dialetti, di cui il gradese fa parte come lingua riconosciuta. Aiuti vengono concessi per evitare lo spopolamento dell'isola, ma con l'accorpamento della scuola questo problema potrebbe acuirsi. L'istituto è nato nel 2003 proprio per valorizzare e trasmettere il patrimonio culturale della comunità graisana».

Renata Trombetta, in rappresentanza dei genitori delle scuole di Fossalon, parlando del territorio servito, con più di 2500 ettari adibiti a terreni coltivati, ha ricordato l'importanza delle scuole definite «un gioiello, un perno che unisce la comunità di Fossalon e Grado. Se si continua nell'accorpamento, si creerà una spaccatura nelle comunità", ha concluso. Agostina Savian dell'associazione Peter Pan ha illustrato le molteplici attività fatte con i bambini per dare "un aiuto al tessuto fragile del paese».

La consigliere Laura Fasiolo (Pd), pur riconoscendo il gran lavoro messo in atto dalla direzione centrale, ha chiesto come mai non ci sia stata un'immediata rimostranza da parte dei cittadini per avere una deroga da parte del ministero. Attura ha risposto che si è trattato di una questione «deliberatamente sottaciuta, da qui il motivo di tanta rabbia da parte del comitato».

Per Serena Pellegrino (Avs) è chiara «la ratio della richiesta, ma sono il ministero dell'Economia e il ministero dell'Istruzione e del merito a dettare regole e tempi. Bisogna capire come far comprendere un'azione che non va solo a danno dell'autonomia scolastica ma anche dei contenuti della formazione". Ringraziando per la velocità di risposta alla petizione, Furio Honsell (Open) ha domandato cosa venga fatto in tema di valorizzazione della lingua gradese. Carlo Bolzonello (Fedriga presidente) ha chiesto al comitato cosa cambierà concretamente, e gli è stato risposto che d'ora in poi si tratterà di organizzare 12 plessi scolastici su cinque comuni.

Nella sua risposta, l'assessore all'Istruzione Alessia Rosolen ha detto di ritenere che i contenuti della petizione, seppur molto sentiti e condivisi dai genitori, «siano stati messi assieme sul sentito dire. Ci sono affermazioni che non corrispondono a quanto è stato portato avanti dalla Regione fino ad ora». Rosolen ha ricordato di aver fatto più di un centinaio di incontri per illustrare gli accorpamenti in atto: «A chiunque abbia chiesto informazioni e chiarimenti è stata data risposta».

Sono due, secondo l'assessore, i principali problemi alla fonte di queste operazioni di riorganizzazione: il calo demografico e la mancanza di dirigenti scolastici. Il titolare del nuovo plesso sarà il dirigente di Grado, essendo andato in quiescenza quello di San Canzian di Isonzo; sarà mantenuto - ha detto ancora l'assessore - l'attuale piano di offerta formativa e sono stati già erogati 50mila euro dalla Regione per il mantenimento dei servizi e per il personale Ata e docente. Pellegrino nella sua replica all'assessore ha sottolineato come il problema dell'inverno demografico sia come «il cane che si morde la coda: se togliamo i servizi, le mamme non fanno più figli. Ripristiniamo i servizi e avremo più bambini».

D'accordo Fasiolo e Honsell nel richiedere «un anno di proroga per riflettere con più attenzione su come agire». Infine, Bolzonello ha ricordato la sua esperienza: «Non sono d'accordo che mantenere servizi garantisca una crescita delle nascite nei comuni. L'ho visto nel mio territorio: penso che questa Regione abbia fatto tutto quello che bisognava fare in merito di istruzione».

Dura la replica, a freddo, del Comitato. «Il Presidente Novelli e l’Assessore Rosolen hanno ribadito più volte che per Grado e Fossalon nulla cambierà con l’accorpamento, se non che avranno il Dirigente scolastico in comune con San Canzian (come se fosse una Reggenza): è lecito chiedersi allora quale senso abbia un accorpamento che non comporta alcun cambiamento. Se tutto rimane invariato, perché non mantenere l’autonomia dei due comprensivi? E se questo “assorbimento” non è dovuto ai tagli, allora sul caso Grado “Marco Polo” è stato fatto un bel pasticcio», ribadisce il comitato.

«La realtà è che nel concreto cambia la sede della Dirigenza, cambiano sede, composizione e dinamiche degli Organi Collegiali, di cui non si tiene conto della corretta importanza e funzionamento: con il nuovo Collegio Docenti e Consiglio di Istituto, Grado perde l’autonomia decisionale, poiché, tenendo conto dei numeri dei due comprensivi, 724 alunni per San Canzian e 406 per la nostra Isola, i rappresentanti dei plessi di Grado si troveranno sempre in minoranza rispetto a quelli di San Canzian d’Isonzo. Unico Istituto, Unico bilancio», così ancora i membri del comitato.

A tutto questo si aggiungono le fondate preoccupazioni dei residenti nella frazione di Fossalon, «certi del fatto che la scuola materna e la primaria della frazione saranno le prime a subire le ricadute negative dell’accorpamento, visto il loro sottodimensionamento, che durante l’audizione l’Assessore Rosolen ha tenuto puntualmente a sottolineare. Presto – annunciano - in Commissione Regionale arriverà un’altra Petizione, quella dei cittadini di Fossalon che esausti nel tempo, per non aver avuto la giusta attenzione, si ritroveranno da settembre ad avere i servizi comunali e sanitari a Grado e quelli scolastici a San Canzian d’Isonzo; ecco che quindi chiedono di staccarsi da Grado ed essere ammessi a Fiumicello Villa Vicentina, più vicine e comunque un unico ente locale a cui far riferimento. Che cosa succederà?», si domandano. Una questione, insomma, che rimarrà in sospeso ancora.   

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