Grado, cittadini del centro storico in rivolta per dehors e schiamazzi. Chiesto intervento del Comune

Grado, cittadini del centro storico in rivolta per dehors e schiamazzi. Chiesto intervento del Comune

La lettera

Grado, cittadini del centro storico in rivolta per dehors e schiamazzi. Chiesto intervento del Comune

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 09 Gen 2025
Copertina per Grado, cittadini del centro storico in rivolta per dehors e schiamazzi. Chiesto intervento del Comune

I cittadini richiamano l'attenzione sulla vivibilità e il rispetto della quiete pubblica. Varie le segnalazioni.

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Il comitato dei residenti del centro storico di Grado ha inviato all’amministrazione comunale una lettera aperta di denuncia delle problematiche dell’area con alcune proposte di interventi mirati a migliorare la qualità della vita per abitanti e turisti.

Nel testo viene sottolineato come il centro storico soffra di un sovraffollamento di locali di ristorazione, con oltre cinquanta attività tra bar e ristoranti, e di concessioni di spazi pubblici considerate «eccessive. Alcuni esercizi hanno addirittura due aree in concessione - si legge nel documento - una antistante l’ingresso e una dietro l’edificio», situazione che rende difficoltoso il passaggio nelle strette calli, specialmente per residenti e turisti.

Gli abitanti evidenziano come questa congestione abbia conseguenze dirette sulla vivibilità dell’area: «Molte persone evitano di passare in certe calli, rese disagevoli da tavoli, sedie, porta menù e persino biciclette o passeggini che limitano i già esigui passaggi». Una situazione che non solo danneggia la fruibilità pedonale ma ostacola anche l’accesso di mezzi di soccorso o di pulizia, con ripercussioni sulla sicurezza.

Un’altra criticità riguarda la trasformazione del paesaggio urbano che, secondo il comitato, risulta degradato: «Alcune aree del centro sono diventate spropositate mense a cielo aperto, con evidenti conseguenze sulla qualità dei servizi di ristorazione». Inoltre, l’eccesso di locali penalizza le poche attività artigianali e commerciali ancora presenti, come gallerie d’arte o boutique, spingendole alla chiusura.

Tra le richieste più urgenti, i residenti invocano l’applicazione del Piano di Non occupabilità, già approvato in passato dal consiglio comunale, per regolamentare le concessioni e garantire spazi adeguati alla viabilità pedonale. «È necessario che gli spazi concessi ai locali non penalizzino altre attività né invadano l’area delle calli, già limitata», spiegano. Gli spazi, propongono i residenti, dovrebbero essere ben delimitati e controllati, con l’obbligo di rimuovere tavoli e sedie nelle ore notturne o nei periodi di inattività. Citato l’accordo tra l’ex sindaco Dario Raugna e il soprintendente archeologico Azzolini, sottoscritto il 20 dicembre 2016, e i successivi accordi anche con la dottoressa Simonetta Bonomi.

Un capitolo significativo è dedicato ai disturbi notturni. In particolare, viene segnalato il caso di un locale in Campiello della Scala che, secondo i residenti, «è divenuto un punto di ritrovo per una clientela notturna spesso alterata dall’alcool, con schiamazzi, musica ad alto volume e attività che si protraggono fino alle tre o quattro di notte». Per affrontare questa problematica, il comitato propone di limitare l’attività esterna dei locali entro la mezzanotte, come già previsto in passato.

Infine, il documento critica la gestione attuale delle concessioni per i dehors. Gli spazi esterni, si legge, sono spesso sovradimensionati rispetto alle reali necessità dei locali, generando «un rapporto sproporzionato tra lo spazio interno e il numero di clienti serviti, con effetti negativi sulla qualità del servizio». Il comitato suggerisce di riportare la misura massima delle aree esterne agli 80 metri quadrati, come stabilito dalle precedenti amministrazioni.

I residenti concludono il documento auspicando interventi tempestivi da parte dell’amministrazione per tutelare il valore storico e culturale dell’area, migliorare la sicurezza e garantire una convivenza rispettosa tra attività economiche e vita quotidiana. «Confidiamo – scrivono – in utili provvedimenti che possano risolvere le criticità citate e conseguire un miglioramento della vivibilità del centro storico nell’interesse di tutti». 

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