Grado, cade il sindaco Kovatsch dopo le dimissioni di nove consiglieri

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La situazione

Grado, cade il sindaco Kovatsch dopo le dimissioni di nove consiglieri

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 27 Set 2023
Copertina per Grado, cade il sindaco Kovatsch dopo le dimissioni di nove consiglieri

L'opposizione lascia in blocco «senza, però, un confronto», seguita da Fratelli d'Italia con il vicesindaco Borsatti.

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Non un fulmine a ciel sereno, come accade spesso nel mondo politico, perché di tuoni, nel cielo di Grado, nell’ultimo periodo ce ne sono stati eccome. L’ultimo, plateale, durante il consiglio comunale dell’8 settembre con il sindaco, Claudio Kovatsch, che ha abbandonato l’aula dopo alcune critiche giunte a mezzo stampa lo stesso giorno da alcuni consiglieri comunali di maggioranza. “Sono amareggiato da come sono state gestite le cose”, aveva detto prima di lasciare la conduzione del consiglio al vice, Roberto Borsatti.

Questa mattina, invece, l’Isola, in una giornata di sole di fine settembre, si è svegliata col boato di un terremoto politico, il quale avrà dei risvolti non di poco conto: consiglio comunale caduto e commissario in arrivo. Per l’ennesima volta, almeno per Grado.

Nove i consiglieri comunali che hanno salutato e rassegnato le proprie dimissioni: in primis l’opposizione con Fabio Fabris, Sara Polo, Luciano Cicogna, Laura Zanella, Greta Reverdito di Liber@, Pd, OpenGrado e Maurizio Delbello di Amo Grado, ma anche i tre consiglieri di Fratelli d’Italia, Riccardo Ronchiato, Adriano Ritossa e Roberto Borsatti, lui vicesindaco.

A nulla, dunque, è valsa la riunione di maggioranza a Trieste di fronte ai ‘big’ della politica regionale e nazionale. Contattato dalla nostra redazione, il sindaco Kovatsch non ha ancora dato risposta.

Nel frattempo, l’ormai ex vicesindaco Borsatti ha ricordato come “la decisione di dare le dimissioni nasce da una ponderata riflessione che ha tenuto conto di moltissimi aspetti, per me cruciali”, così Borsatti che non nasconde un certo dispiacere. “Sono più che convinto che solo un buon lavoro di squadra, vero e sentito, può portare a grandi obiettivi per questa nostra amata isola: io ho cercato di fare con impegno e dedizione tutto quello che rientrava nelle mie possibilità, cercando di ascoltare cittadini e dipendenti del comune”, così ancora Borsatti.

Dall’opposizione, invece, vi è la critica per non essere riusciti a “portare la sfiducia in aula in modo da esporre le nostre argomentazioni alla luce del sole davanti alla cittadinanza, ma questa via non è stata appoggiata dagli altri consiglieri dimissionari”, così i consiglieri.

“Anche se a nostro avviso non è stata adottata la modalità più trasparente e corretta, abbiamo deciso di rassegnare comunque le dimissioni perché era l’unico modo per mandare a casa in tempi rapidi un Sindaco e una giunta che si sono dimostrati totalmente inadeguati e dannosi per Grado, evitando così che potessero infliggere ulteriori danni a quelli da loro già perpetrati al nostro paese.”, ribadiscono.

Le continue crisi in maggioranza hanno di fatto bloccato qualsiasi possibilità di crescita per la città. Questi due anni sono la dimostrazione che le larghe coalizioni create solo per avere i numeri per vincere le elezioni nonostante i malumori e i disaccordi interni non funzionano. Ora – concludono – ci spetta il compito di costruire un nuovo progetto politico che, sulla base di quanto già realizzato in passato e con quanto maturato in questi due anni di opposizione, possa riportare Grado e il benessere dei suoi cittadini al centro dell'agenda politica”. 

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