Gradisca e il suo fiume, Pagotto lancia il sogno di creare un Parco dell'Isonzo

Gradisca e il suo fiume, Pagotto lancia il sogno di creare un Parco dell'Isonzo

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Gradisca e il suo fiume, Pagotto lancia il sogno di creare un Parco dell'Isonzo

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 23 Mag 2024
Copertina per Gradisca e il suo fiume, Pagotto lancia il sogno di creare un Parco dell'Isonzo

L'idea presentata dal candidato Brando Pettarin della lista Borghi per la Fortezza, l'area coinvolta va dall'ex Caserma della finanza all'ex Tiro al volo.

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C’è anche la creazione di Parco dell’Isonzo tra gli obiettivi del candidato sindaco Alessandro Pagotto a Gradisca. Ieri pomeriggio, sotto un meteo ben poco clemente, l’aspirante primo cittadino ha presentato l’idea, davanti sostenitori e cittadini, sviluppata da Brando Pettarin. Il presidente uscente della Consulta ambiente e territorio, in corsa alle elezioni nella lista Borghi per la Fortezza, ha infatti raccontato la visione sull’area del Castello e dell’ex caserma della Guardia di finanza, fino all’ex Tiro al volo.

«Vogliamo creare un legame tra la città e il fiume - ha spiegato il volto della coalizione di centrosinistra - realizzando aree più fruibili e attrattive per il turismo lento e le camminate. È una cosa che, da assessore ai Lavori pubblici, stavo già attuando con le aree del parco comunale, previste dalla normativa regionale che ha istituito parchi e riserve». A ispirare il progetto, che certamente non potrà avere un iter breve visto che le zone interessate sono di competenza del Demanio, è stato l’esempio del parco di Turriaco.

Proprio per raccontare quell’esperienza, nata nel 2001, c’era anche l’ex sindaco bisiaco Enrico Bullian: «Il percorso per arrivarci è stato lungo, nel corso degli anni Novanta. Il disegno più complessivo dell'epoca voleva valorizzare tutto l’ecosistema dell’Isonzo. Siamo arrivati parzialmente a quel progetto con casi singoli e la riserva dell’Isola della Cona, che aggrega quattro comuni». Ad agevolare l’istituzione di questa realtà è la stessa normativa, che prevede una compartecipazione regionale al 60% dei costi da sostenere.

Guardando a Gradisca, «quest'area - ha rimarcato Pagotto - è di competenza della Regione dal punto di vista idraulico, ma la golena è sempre scoperta e può essere utilizzata. Ha contesti naturali interessanti. Va messo in atto un percorso urbanistico per istituire l’ente parco». Pettarin ha quindi raccontato quanto fatto in questo cinque anni, guardando anche a una possibile collaborazione con la dirimpettaia Sagrado per creare un’area intercomunale. Una soluzione prevista dalla stessa legge, aggiornata dal Consiglio regionale nel 2021.

Dal canto suo, Pagotto ha ricordato anche quanto fatto nella zona per la pulizia delle mura venete: «Il Comune non aveva particolari risorse per questo scopo, anche perché c'erano altri interventi necessari da attuare e gli oneri erano molto alti. Sono quindi andato alla ricerca su come intervenire, coinvolgendo il Consorzio di bonifica. Grazie a questa convenzione, sono stati avviati i primi interventi sull’area dei mulini nel 2016». Successivamente, è arrivato anche l’accordo con la Forestale nei mesi invernali. Collaborazione che Pagotto si è impegnato a proseguire qualora venisse eletto.

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