LA SITUAZIONE
Gradisca, il sindaco Pagotto al Cpr: «Va chiuso, gestirlo va oltre le nostre possibilità»
Assieme al primo cittadino, nella visita ci sono stati il Prefetto Ricciardi e la Garante comunale Corbatto. Ricciardi: «Nostre forze a disposizione».
Sopralluogo, questa mattina – giovedì 31 ottobre - al Cpr di Gradisca d’Isonzo per il sindaco Alessandro Pagotto che alcune settimane fa aveva chiesto alla Prefettura di Gorizia di poter accedere alla struttura. La visita del primo cittadino accompagnato dal Prefetto Raffaele Ricciardi e dalla Garante Comunale per le persone private della libertà personale, Giovanna Corbatto è durata più di due ore. Attualmente al Cpr sono trattenute 78 persone. «Sono di provenienza tunisina, magrebina e dell’Africa Subsahariana» illustra il prefetto Ricciardi all’uscita dal Centro.
La percentuale di rimpatri è di circa il 50% su base annuale. «La situazione non cambia, continuano frequenti gli atti vandalici – continua Ricciardi – la Prefettura, insieme al responsabile di gestione della struttura, pone rimedio continuamente a queste situazioni. Le Forze di Polizia fanno tanta attività di mediazione per abbassare i toni e stemperare il clima». «I trattenuti non sono dei detenuti – specifica la garante Corbatto – e questo è diverso dalla definizione comune che si dà a queste persone chiamandole ospiti. L’ospite è altro.
Nonostante sia in corso il restauro di alcune stanze, all’interno del Centro si vive una realtà sociale molto difficile. Le rivolte sono dovute ai pesanti momenti di inattività dei trattenuti». Fino a poco tempo fa, una volta alla settimana, queste persone potevano fare una partita di calcetto. Cosa non concessa attualmente, mentre è stata attivata una palestra che può ospitare al massimo tre persone per volta in tre giornate a settimana, quindi 9 utilizzi a settimana – 36 accessi al mese - su 78 trattenuti totali.
Ancora una volta, Corbatto si espone chiedendo parità di trattamenti e fa da referente per alcune associazioni operanti nell’ambito o per i contatti da tenere con i parenti delle persone trattenute. «Queste persone sono reduci da situazioni gravi e particolari, un aspetto di cui tener conto» così Corbatto. «Ho ritenuto opportuno richiedere questa visita – afferma il sindaco Pagotto – per vedere in prima persona e toccare con mano quello che si vive. Qui dentro si verificano forti tensioni e privazioni di libertà. Ritengo che la situazione vada gestita in un’altra maniera.
Dopo 18 anni, questo è il frutto di una gestione non rispettosa delle libertà personali e della condizione umana». Quindi una migliore gestione dei servizi, una situazione sanitaria “da attenzionare” e una maggiore pulizia – non è un “segreto” – sono alcuni punti su cui insistere in attesa di cambi radicali che - com'è noto - non dipendono dalle Istituzioni locali. Pagotto ha insistito pure sulla mancanza di risposte che - a causa della pesante situazione – non si riescono a garantire a chi lavora nella struttura tra criticità e pericoli.
«Ribadisco – continua il primo cittadino – che per noi il Cpr va chiuso. Gradisca ha dato troppo. Questo è un sito non idoneo a gestire una dimensione che va oltre le nostre possibilità». Diversa invece è la situazione del Cara – pure oggetto del sopralluogo odierno – posto in cui «per gli ospiti ci sono una prospettiva diversa ed un clima più disteso e imparagonabile al Cpr dove dominano tensioni e pesanti silenzi» così Pagotto in chiusura.
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