Gradisca, migranti ancora all'addiaccio: appello agli altri comuni

Migranti all'addiaccio, appello ai comuni: «Carico solo di Gradisca»

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Migranti all'addiaccio, appello ai comuni: «Carico solo di Gradisca»

Di Redazione • Pubblicato il 28 Set 2022
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Oltre 650 persone ospitate attualmente, chi è fuori attende di essere inserito.

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La situazione legata alla gestione dei migranti a Gradisca rimane tesa. "Persone all’addiaccio sul territorio comunale - rileva la sindaca Linda Tomasinsig - e ancora una volta si lavora in emergenza su un problema ormai strutturale: quello dei costanti arrivi dalla rotta balcanica". Le difficoltà sono evidenti da tutta l'estate, con il riaccebtuarsi di arrivi da Est, e oggi la prima cittadina ha incontrato il prefetto Raffaele Ricciardi. Dalla riunione è emerso che le persone presenti sul territorio sono richiedenti asilo già fotosegnalati, con il diritto di essere inseriti nel sistema di accoglienza.

Rete di cui fa parte anche il Cara di Gradisca. All’aumento degli arrivi in provincia di Gorizia - più di 2.000 da inizio anno - negli ultimi mesi si è aggiunto il fenomeno dell’accesso dei richiedenti direttamente alla caserma dei carabinieri della cittadina per l’espletamento delle pratiche, anche nelle ore notturne. Tanto da arrivare a punte di oltre 100 persone nel mese di agosto, richiedendo uno sforzo ulteriore al personale impegnato nelle lunghe operazioni di riconoscimento. "Questa situazione di costanti arrivi – continua Tomasinsig – determina ancora una volta il sovraffollamento del Cara".

Questo, attualmente, conta oltre 650 persone e l’aggiunta di diverse tende per far fronte alla situazione. "Il sovraffollamento della struttura peraltro non basta, visto le diverse segnalazioni ricevute in merito a persone che dormono all’addiaccio con relative situazioni di degrado. Ricordiamo che l’amministrazione ha ribadito in ogni sede la contrarietà alla accoglienza nei grandi centri come il Cara e la necessità della sua chiusura soprattutto per i problemi di tenuta del tessuto sociale che, infatti, si ripetono periodicamente ogniqualvolta l’aumentare degli arrivi mette in crisi il sistema".

Uno scenario che si verifica "sotto qualsiasi governo, con un approccio emergenziale del tutto inadeguato ad assicurare alle persone una accoglienza dignitosa e ai cittadini la sicurezza". La sindaca ricorda quindi di aver già richiesto, nelle scorse settimana, di allegerire la struttura, "cosa che è avvenuta con diversi trasferimenti in altre regioni. Abbiamo chiesto al prefetto Ricciardi, con il quale abbiamo sempre lavorato in sinergia, di adoperarsi per trovare altri posti per le persone all’addiaccio ed egli ha assicurato la collaborazione per risolvere il problema anche se ha evidenziato la difficoltà nel trovare disponibilità".

Il sindaco auspica quindi una maggiore sensibilità in tal senso, augurandosi che altre amministrazioni comunali della provincia si rendano disponibili a sopportare un carico che, lamenta l'amministrazione, "finora è stato solo del comune di Gradisca". Dal commissario di governo, quindi, è arrivata la rassicurazione che la situazione locale "è attentamente e costantemente monitorata, e che attualmente le persone senza accoglienza sul territorio sono in numero esiguo. Proprio in questi giorni si sta trovando una soluzione per loro, grazie a dei trasferimenti verso altre strutture".

Da qui, l'appello ai gradiscani "di capire la gravità e le dimensioni del problema" che "richiedono l’intervento di tutte le forze dello Stato presenti sul territorio e anche della Regione, alla quale si chiede con forza di intervenire". Il capo della giunta ricorda quindi la possibilità per i cittadini di inviare segnalazioni, sia riguardanti situazioni che mettono a rischio la sicurezza che quelle di degrado. Lo si può fare attraverso il 112 o la locale caserma, soprattutto se riguardano proprietà private, mentre per il degrado si può contattare l'indirizzo. comune.gradiscadisonzo@certgov.fvg.it.

Foto di archivio

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