Gradisca, mercoledì in sala Consiglio la lectio magistralis di Gianni Oliva su esodo, foibe e confine orientale

Gradisca, mercoledì in sala Consiglio la lectio magistralis di Gianni Oliva su esodo, foibe e confine orientale

GIORNO DEL RICORDO

Gradisca, mercoledì in sala Consiglio la lectio magistralis di Gianni Oliva su esodo, foibe e confine orientale

Di REDAZIONE • Pubblicato il 08 Feb 2025
Copertina per Gradisca, mercoledì in sala Consiglio la lectio magistralis di Gianni Oliva su esodo, foibe e confine orientale

Organizzata dall’associazione ‘Apertamente’, l’iniziativa vuole dare luce alle complessità e alle ‘rimozioni’ storiche del secondo Dopoguerra attraverso l’analisi dello storico e giornalista.

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Da quando il Parlamento ha approvato nel marzo 2004 l’istituzione della giornata del Ricordo delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata nella data del 10 febbraio, il tema è stato sdoganato e ha smesso di essere politicamente “indicibile”.

Non per questo, però, si è trasformato in coscienza nazionale condivisa: molti continuano ad ignorarne il significato, non manca qualche irriducibile del negazionismo che ne contesta l’esistenza e vi è ancora chi lo usa come strumento di propaganda politica dimenticando le responsabilità avute dal ventennio fascista. In realtà, la vicenda e la sua rimozione sono uno spaccato della storia d’Italia, che evidenzia le sue contraddizioni e ipocrisie intellettuali e politiche.

Mercoledì 12 febbraio, nella sala del Consiglio comunale di Gradisca d’Isonzo, avrà dunque luogo l’incontro “La complessa vicenda del confine orientale 1914 -1954”. Promossa dall’associazione culturale “Apertamente” con il sostegno e il patrocinio del Comune di Gradisca d’Isonzo e la collaborazione della Fondazione Roberto Visintin, l’iniziativa vuole approfondire attraverso una lectio magistralis il tema del complesso e difficile secondo dopoguerra, lontano dalle strumentalizzazioni e senza presunzione, inserendolo nella più complessa vicenda del confine orientale nel secolo scorso.

A introdurre l’incontro sarà Paolo Polli, presidente di "Apertamente", mentre la lectio sarà tenuta dallo storico Gianni Oliva, docente di storia delle istituzioni militari, giornalista e editorialista de "La Stampa. È studioso della storia italiana del ‘900 e dei suoi aspetti meno indagati e più controversi, dalla tragedia del confine nordorientale agli anni di piombo e di tritolo. I suoi ultimi lavori sono “Quarantacinque milioni di antifascisti” e il romanzo “Il pendio delle noci “.

«Perché per tanti decenni non si è parlato degli infoibati e perché non si è detto nulla delle migliaia di profughi, cittadini italiani che dopo il 1947 lasciano le loro terre d’origine passate sotto sovranità jugoslava? – scrive Gianni Oliva - la spiegazione di questa “memoria negata” rinvia a tre silenzi, pesanti come macigni: il primo è il “silenzio internazionale”, il secondo il “silenzio di partito” e il terzo è il “silenzio di Stato”». Lo storico analizza dunque il modo in cui la rimozione collettiva dei fatti accaduti al confine nordorientale sia stata influenzata dalle dinamiche del rapporto diplomatico con l’ex Jugoslavia, dalle posizioni del Partito comunista italiano e dalla «rielaborazione autoassolutoria del passato» da parte della «“nuova” Italia del 1945 che si sforza di autorappresentarsi come paese vincitore».

«Perché la rappresentazione dell’Italia del 1945 come paese vincitore possa funzionare, non è però sufficiente l’autocelebrazione dell’antifascismo – sono ancora le parole di Gianni Oliva - occorre anche rimuovere in modo radicale dalla memoria collettiva ciò che ricorda la sconfitta. Nascono così i silenzi, le negazioni, le pagine indicibili della storia nazionale».

L’incontro sarà intercalato dalle letture dell’attrice del Collettivo Terzo Teatro Valentina Verzegnassi. Porterà il saluto il sindaco di Gradisca d’Isonzo Alessandro Pagotto

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